GUIDONIA MONTECELIO- L’assemblea convocata venerdì 23 dicembre, ha avuto un alto profilo e una valenza etica e simbolica differente da ogni altra avvenuta fino ad oggi. Al primo posto tra punti all’ordine del giorno, c’era infatti la visita del Vescovo della diocesi di Tivoli, Monsignor Mauro Parmeggiani.
Marco Bertucci in apertura del punto, ha difatti voluto ringraziare il graditissimo ospite, che durante la visita pastorale alla parrocchia S.Maria di Loreto ha voluto omaggiare con la sua benedizione l’aula consiliare della Città dell’Aria, per il grande lavoro svolto sul territorio comunale insieme a padre Andrea. “Credo- ha affermato- che tutto ciò che sta facendo la chiesa sia importante, e che si debba interessarsi di più alle fasce di popolazione più deboli, come ci insegna anche papa Francesco. Oggi siamo tutti qui per cominciare un rapporto di reciproca collaborazione, nel rispetto dei reciproci ruoli, per il bene del territorio tutto”.
Sua Eminenza, ha ammesso di essere entrato nell’aula “in punta di piedi” e ha dichiarato: ” Quando vado a fare le visite pastorali mi interessa anche incontrare le realtà laiche del territorio, per sottolineare la necessità di lavorare insieme per difendere la causa dell’uomo, e risolvere i più grandi problemi di oggi”. Il monsignore ha quindi voluto soffermarsi, tra tutti, sulla mancanza di lavoro, sull’emergenza sanitaria, sulla povertà e la mancanza di prospettive per i giovani, sulla microcriminalità e sulla convivenza pacifica. “A portar fuori le statue nelle processioni- ha aggiunto- ci pensiamo noi, voi pensate a governare, ma insieme dovremmo investire sulle grandi cose, non sulle piccolezze”. A simbolo di questo accordo di collaborazione, egli ha voluto donare alla presidenza del consiglio due stampe della cattedrale di Tivoli, che saranno gelosamente custodite dal nostro comune, mentre il sindaco Eligio Rubeis e il presidente del consiglio Marco Bertucci hanno conferito all’autorità ecclesiastica un bassorilievo in argento raffigurante la Triade Capitolina, ritrovata nel parco dell’Inviolata.
Questa visita ha prodotto gli apprezzamenti di tanti consiglieri, tra cui Rita Salomone (Partito Democratico), che ha applaudito il progetto del vescovo, volto ad attuare una rete tra politica e religione; Stefano Sassano, che si augura che le proposte del vescovo possano tradursi in atti amministrativi socio-assistenziali, Aldo Cerroni, che lo ha ringraziato per il suo intervento lucido e per il suo rispetto per la laicità dell’aula e delle istituzioni, e Michele Venturiello (Forza Italia), che ha dichiarato che dovrebbero essere proprio i valori descritti nel suo discorso a dare senso all’agire politico di tutti loro.
Il secondo grande punto all’ordine del giorno celebrava, in anticipo rispetto alla data istituzionale del 27 gennaio, la Giornata della Memoria. Il presidente Bertucci ha voluto ricordare, con un minuto di raccoglimento, tutte le vittime e le persone che, esattamente 70 anni fa, erano state liberate dal campo di sterminio di Auschwitz, sgombrato dagli Alleati. Tra gli interventi che si sono succeduti su questo tema, si sottolinea quello di Rita Salomone, che ha richiesto che una delegazione del comune possa visitare Auschwitz o Birkenau e riportare qui un simulacro dello sterminio, quello di Aldo Cerroni, che ha citato la scritta di un bambino ucciso da una mano armata folle, impegnata nell’annullamento della peculiarità individuale, che ha permesso che quei bambini non diventassero mai adulti, quello di Sebastiano Cubeddu (Movimento 5Stelle) che ha ricordato padre Kolbe, colui che ha salvato un uomo sostituendosi a lui nelle camere a gas, e padre Lino, il fondatore francescano della chiesa a Guidonia, morto durante un bombardamento, quello di Venturiello, che ha sottolineato che anche una politica non incentrata sulla promozione dell’uomo può produrre la Shoah, e quello di Giuliano Santoboni (M5S) che ha sottolineato come, per ricordare il passato, bastino piccoli gesti: le cosiddette “pietre da inciampo”, presenti nel quartiere ebraico e sulle quali è inciso il nome di ogni persona deportata e mai più tornata.
Sciolto il consiglio per la mancanza del numero legale, non si è potuto discutere dell’approvazione del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, ma per una volta l’aula del comune è stato lo scenario di una discussione morale che ha attraversato i decenni, fino a soffermarsi sul buoi che ha avvolto l’Europa e il Mondo 70 anni fa.