“E’ l’anno in cui ricorre il centenario per quella che per le nostre truppe, per i nostri civili e per noi italiani è stata la guerra più importante, la Grande Guerra” queste le parole di apertura del Presidente del Consiglio Comunale della Città di Guidonia Montecelio Aldo Cerroni, in occasione del convegno “Visioni sulla Grande Guerra: tra entusiasmi e disillusioni”, tenutosi venerdì 11 dicembre, presso il Teatro Imperiale della Città dell’Aria.
Il seminario di studi sulla Grande Guerra organizzato dalla Presidenza del Consiglio Comunale in collaborazione con l’Associazione culturale “La cera di Dedalo” di cui presidente l’Arch. Giorgio La Bianca, ha visto intervenire nel corso dello stesso anche giornalisti e scrittori quali Agostino Bagnato e Marco Testi, Lucrezia Rubini storico e critico d’arte, Armida Corridori docente di storia e filosofia e l’araldista Maurizio Carlo Alberto Gorra.
Presenti all’evento oltre a cittadini e rappresentanti delle istituzioni anche varie classi delle scuole superiori dell’interland.
Questo seminario a conclusione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra, è un’iniziativa importante e di livello che dà un contributo alla cultura di Guidonia Montecelio e serve a creare identità, queste le parole del Presidente Aldo Cerroni, che ha poi proseguito, se vogliamo la pace dobbiamo raccontare la guerra. Ferocia e tragedie che nella prima Guerra Mondiale tra civili e militari, uccise e distrusse una generazione con 1.200.000 morti italiani, una strage ed una guerra fatta tra le trincee, infatti nel corso del seminario è stato letto uno stralcio di un diario di un milite, nello specifico, una guida di collegamento del 35° fanteria, che racconta giorno per giorno tre anni di trincea, tra bombardamenti sibili di proiettili e morti; racconti che mostrano la bruttezza della guerra.
Il Presidente Cerroni a conclusione del seminario, ha dichiarando: “è verosimile che queste fatti ed iniziative hanno un senso se ci aprono gli occhi rispetto alla possibilità che la storia si ripete”, ricordando il delicato scenario europeo a fronte della minaccia terroristica.
Di Antonio Azzinnari