Da possibile ancora di sviluppo a causa di una delle peggiori crisi mai viste a Guidonia Montecelio: “Seguiamo con grande preoccupazione la vicenda amministrativa che in questi giorni sta investendo il mondo delle attività estrattive – hanno commentato dal Polo Civico –. Ad alcune aziende è stato negato il rinnovo delle autorizzazioni all’escavazione”.
Il polo estrattivo è il principale distretto industriale di questo territorio “Ed è inaccettabile che si perdano posti di lavoro. I sindacati dei lavoratori Feneal Uil, Filca Cisl, Cgil Fillea Roma e Lazio, relativamente al mancato rinnovo delle autorizzazioni, hanno opportunamente proclamato lo sciopero generale per mercoledì 4 aprile in conseguenza della perdita del posto di lavoro per 50 lavoratori che si aggiungono ai 37 già licenziati”.
“Come Polo Civico siamo, e saremo, affianco ai lavoratori. Il settore estrattivo è una delle poche realtà guidoniane che anima il lavoro, tra diretto ed indotto, in un territorio flagellato dalla piaga della disoccupazione e dell’inoccupazione”.
La congiuntura internazionale che da anni affligge i diversi settori dell’economia, però, c’entra poco. “Oggi – proseguono dal Polo Civico – assistiamo nei confronti del settore ad un’azione ostile su più fronti, che ci preoccupa fortemente e che speriamo non nasconda una strategia precisa”.
“Ancora più preoccupazione – dicono i civici di Guidonia Montecelio – emerge dal programma elettorale del sindaco Barbet che, sul tema, recita testualmente: Avversione all’apertura di nuovi fronti di cava e la costituzione di un piano dismissione cave e ritombamento per le esistenti. Ci appare una scelta folle e vogliamo sperare che cimentandosi con il governo della Cosa Pubblica il Sindaco abbia cambiato idea. L’azione sconsiderata dell’Amministrazione Cinque stelle di Guidonia Montecelio, su questo tema, ha già avuto pesanti ricadute in termini economici ed occupazionali mettendo in pericolo lavoratori, famiglie e prospettive economiche, del nostro Comune e del limitrofo comune di Tivoli”.
“Nuovi fronti di cava e ritombamento, progettato per dare uno sviluppo industriale e sociale a quei terreni, sono due settori che possono rilanciare il settore del travertino, creando posti di lavoro e ridando fiato all’economia locale. Riteniamo possibile e opportuno trovare subito una sintesi tra le giuste esigenze di tutelare il territorio e la salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Una vicenda, dunque, che va affrontata seriamente e senza indugi. “Per questo, esprimendo piena solidarietà ai lavoratori in lotta ed abbiamo presentato una richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario ed urgente per affrontare seriamente, e ci auguriamo senza preconcetti, le problematiche del settore estrattivo così da trovare soluzioni condivise”.