A Tivoli si è già aperta la strada del commissariamento di Forza Italia pochi mesi dopo il voto del 25 maggio. Il partito cercherà da Roma la possibilità di tornare ad essere la prima espressione politica della città. Certo, la strada è in salita considerando che al momento sono solo due gli esponenti all’interno del consiglio comunale di fronte ad una maggioranza che continua a viaggiare in maniera compatta, nonostante le prime difficoltà di qualche movimento poco contento rispetto alle scelte compiute dal sindaco Giuseppe Proietti sugli assessori. E’ stato consigliato a Laura Cartaginese e Alessandro Petrini di svolgere un ruolo da protagonisti, portando a palazzo San Bernardino documenti con molti fatti e poche parole. Intervenire durante i consigli o sulla stampa senza argomenti di fondo potrebbe solo essere controproducente, ecco perché è sui temi e sulle contraddizioni interne della maggioranza che Forza Italia sarà chiamata ad agire. L’elettorato, o almeno la piccola parte che ancora crede nei forzisti, si è già espresso con voto negativo sulla possibilità di stringere collaborazioni con il Partito Democratico o il Movimento Cinque Stelle. Piuttosto meglio andare da soli.
Commissariamento, come detto. Il messaggio è già stato girato al senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Serve una figura di spicco in grado di prendere il controllo del partito azzurro, avvicinando nuove e forti figure per dare quel tocco di innovazione a tutto il centrodestra che a Tivoli è in netta difficoltà anche guardando la situazione in casa Ncd. Proprio sotto commissariamento è arrivata l’ultima vittoria con il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis chiamato ad aiutare lo staff del candidato Sandro Gallotti, anno 2010, nella composizione della lista e nelle strategie elettorali da portare avanti. Insomma, evidentemente a Tivoli la figura di un leader deve essere ricoperta solo da una persona esterna alle dinamiche cittadine come in un certo senso può essere stata quella di Proietti per il movimento civico. Il futuro di Forza Italia nella Città dell’Arte è legato ad una persona di spicco nel partito che ad oggi non ha un volto e un nome per i cittadini tiburtini.
