Un giorno lunghissimo quello vissuto il 17 gennaio del 2017 a Strasburgo dall’italiano Antonio Tajani, eletto al quarto turno di voto come presidente dell’Europarlamento.
Tajani, candidato del Partito Popolare Europeo, ha battuto la concorrenza di un altro italiano, il socialista Gianni Pittella (351 a 282 preferenze). Sono immediatamente giunti gli auguri di Silvio Berlusconi, forse Tajani rappresenta la migliore espressione umana dei 23 anni in politica del Cavaliere.
“Dedico questo risultato alle vittime del terremoto che ha colpito il mio Paese e che ancora vivono momenti di difficoltà. Prestare grande attenzione a coloro che sono in difficoltà è il messaggio migliore che può partire da Strasburgo verso i nostri concittadini”, le prime parole pronunciate da Antonio Tajani. A cedergli il posto Martin Schulz, speriamo tutto questo rappresenti un cambiamento nel modo di vedere la nostra Italia da parte degli altri paesi europei.
Il messaggio nei confronti delle persone colpite dal terremoto è arrivato subito dopo l’elezione ed è diventato ancora più attuale dopo la mattinata del 18 gennaio con altre forti scosse avvertite nel centro Italia.
E’ la prima volta di un presidente italiano, una vittoria storica di Forza Italia. “La elezione di Antonio Tajani a Presidente del Parlamento Europeo mi riempie di gioia e di orgoglio come italiano e come presidente di Forza Italia: ad Antonio sono legato da amicizia e affetto sin dal 1994 quando fu con me uno dei cinque fondatori di Forza Italia. Da allora il suo impegno politico è sempre stato intenso, lineare, coerente e gli elettori lo hanno confermato ben quattro volte al Parlamento Europeo. Il suo lavoro in Europa, sia come eletto, sia nel periodo nel quale è stato indicato dal nostro governo come Commissario Europeo e vice presidente della Commissione, gli è valsa una generale stima, anche al di fuori dei confini del nostro Paese e della nostra area politica”, così Silvio Berlusconi in una nota.
La storia di Tajani inizia con gli studi liceali al “Tasso” di Roma, si laurea in Giurisprudenza e inizia il suo percorso lavorativo presso l’aeronautica, specialità in difesa aerea. Si lancia nel giornalismo, prima a “Il Settimanale”, dopo al Gr1 e quindi come responsabile della redazione romana de “Il Giornale”. Grazie a Berlusconi entra in politica rimanendo sempre fedele ai suoi ideali. Entra a far parte del primo Governo berlusconiano nel 1994. Nello stesso anno approda a Strasburgo. Continua a fare politica anche in Italia dove nel 2002 perde contro Walter Veltroni la corsa per le elezioni romane. In Europa le maggiori fortune, si occupa di lavoro, trasporti e turismo. Tra le maggiori vittorie quella a difesa della fabbrica della Tenneco in Spagna, a Gijon, dove una strada porta il suo nome a ricordo della battaglia politica.
Esiste un filo che lega Antonio Tajani e Guidonia Montecelio, quel filo si chiama Eligio Rubeis. Proprio nel corso della presentazione del programma elettorale in quella primavera del 2014, Tajani passò una delle tante serate in compagnia e a disposizione dell’ex sindaco della Città dell’Aria, entusiasmato anche lui dalla voglia di fare dell’architetto. Mentre Rubeis era sul palco a ricordare quanto fatto per la città, con le opere ancora visibili e frutto di un lavoro di sette anni, chi ora sta scrivendo questo pezzo era sempre pronto a cercare di sintetizzare i numerosi discorsi. “Lascialo fare, ha fatto tanto per tutti ed ora è giusto che racconti tutto per prendersi i meritati applausi”, queste le parole dette a bassa voce da Tajani che tanto aveva fatto anche lui per Guidonia Montecelio con i suoi collegamenti per i finanziamenti eppure mai si è preso pubblicamente il merito. Ma la politica è questa, è fatta di persone che valgono e che arrivano in alto. Proprio come Tajani.
Auguri Presidente.