“Anche sul Gra il sindaco Marino preferisce lavarsene le mani, non immaginando che è ogni giorno percorso da migliaia di romani. Ma, in merito alle competenze, anche a Roma la situazione è gravissima. Sono mesi che riceviamo segnalazioni dai cittadini sull’assenza sistematica di illuminazione in diversi quadranti della città, oltre le situazioni vergognose che caratterizzano oggi la Roma-Fiumicino e lunghi tratti del GRA. Boccea, Magliana, Muratella, Ponte di Nona, Pisana, Centocelle, Prenestino, Tor Pignattara, Casilino, Eur, Acilia, Torre Angela, Roma Nord, registrano casi di mancata illuminazione, nonostante le tasse sui servizi arrivino puntualmente. Il fenomeno riguarda più di 57 km di rete e coinvolge circa 1.900 punti luce presenti su tutti i territori municipali di Roma Capitale. Il danno economico dovuto all’asportazione dei cavi di alimentazione degli impianti di Pubblica Illuminazione è di circa 1.930.000 €. Sono circa 90 gli interventi che riguardano diversi quadranti della città che sono in attesa di autorizzazione da parte del Comune di Roma che su questo tema continua a latitare con una grave interruzione di pubblico servizio che mette a repentaglio la sicurezza di centinaia di migliaia di romani”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
“Assieme al comitato DifendiAmo Roma abbiamo infatti provveduto a una mappatura delle aree al buio costantemente, dei quartieri che vedono l’illuminazione malfunzionante per diversi mesi dell’anno, di quadranti che risultano quasi perennemente al buio. Abbiamo scritto diverse segnalazioni, anche a Roma Capitale, e dopo diverse settimane di indagine abbiamo registrato una serie di risposte che evidenziano le responsabilità di questa Amministrazione, anzitutto perché il disservizio è causato dai continui furti perpetrati ai danni del patrimonio di Roma Capitale che però non provvede al ripristino, nonostante a detta di Acea la stessa sia in attesa di un fantomatico Tavolo tecnico che Roma Capitale avrebbe dovuto promuovere. Ma il comportamento pilatesco non ha mai portato buoni frutti e la storia purtroppo ce lo insegna”, conclude Santori.