Dopo 13 anni di successi chiude i battenti, per quest’anno, il Fairylands Celtic Festival. L’edizione 2018 non si svolgerà e dal prossimo anno non c’è certezza che l’importante manifestazione resti a Guidonia Montecelio.
“Un disastro di questa amministrazione comunale – hanno criticato dal Polo Civico –. Là dove non erano riuscite le precedenti amministrazioni comunali, pur se di diversi colori, sono riusciti i 5 Stelle. Uno dei più popolari festival di cultura celtica italiani non si terrà. Una kermesse per 13 anni ha animato con spettacoli, gratuiti, l’estate di Guidonia Montecelio. Una manifestazione, peraltro, che ha sempre richiamato in città migliaia e migliaia di visitatori, riempiendo via Roma a beneficio dei commercianti della zona”.
“Abbiamo appreso con sgomento e preoccupazione il comunicato degli organizzatori – hanno aggiunto dal Polo Civico –. Dietro a questa sofferta decisione una lunga serie di errori commessi da parte dell’Amministrazione dove, il problema dei pini, è solo l’ultimo in ordine di tempo. Già l’intero evento era a carico degli organizzatori, senza aiuti comunali, non solo hanno dovuto attendere mesi solo per vedersi riconosciuto il doveroso patrocinio comunale, ma hanno atteso inutilmente da settembre diverse riunioni, giudicate infruttuose. In ultimo dal Municipio hanno scaricato sugli organizzatori i costi di una perizia sugli alberi e la responsabilità della sicurezza del pubblico nei giorni del Festival. Come se la pineta fosse un luogo privato e come se il Fairylands Celtic Festival fosse un evento al chiuso”.
“Giudichiamo scellerato l’operato dell’Amministrazione – hanno concluso dal Polo Civico –. Ora presenteremo un’interrogazione urgente al Sindaco per conoscere, nel dettaglio, cosa sia accaduto e chiederemo di far intervenire anche gli organizzatori. Soprattutto vogliamo che in aula, durante un consiglio comunale, l’Amministrazione prenda formalmente l’impegno che per il prossimo anno venga fatto di tutto per realizzare il Fairylands Celtic Festival ed evitare che traslochi altrove”.