Un progetto partito alcuni mesi fa su volontà del Ministero dell’Interno, fa si che le principali Questure d’Italia ritenute dall’intelligence “sensibili” debbano dotarsi di specifiche unità operative antiterrorismo. L’unità d’intervento rapido ha lo scopo di contrastare eventuali azioni terroristiche, come le recenti incursioni che si sono verificate in varie parti d’Europa.
Il personale facente parte di questa nuova unità d’elitè scelto su base volontaria deve provenire per lo più dalle unita di controllo del territorio, oppure essere ex NOCS o ex GOS, o essere istruttori di tecniche operative, di difesa personale o di tiro.
Dopo essere stato valutato sia sotto il profilo fisico, psicologico e tecnico viene inviato presso il centro di perfezionamento di Nettuno e Spinaceto , dove gli istruttori del NOCS Nucleo Operativo Centrale Sicurezza, fanno si che gli operatori acquisiscano il necessario bagaglio tecnico-operativo sulla scorta della formazione del reparto speciale.
Gli operatori vestiranno abbigliamento e dotazioni standard operative con l’aggiunta di GAP (giubbotto anti proiettile), elmetto in kevlar balistico e saranno a volto coperto per evidenti motivi di sicurezza.
Oltre all’arma corta individuale avranno in dotazione una carabina con funzionamento semiautomatico ed automatico di nuova generazione abbandonando di fatto la vetusta pistola mitragliatrice PM12, il servizio verrà espletato a bordo veicoli tattici blindati.
Le prime unità rese pubbliche alla stampa sono le squadre facenti parte dell’unita operativa antiterrorismo della Questura di Firenze.
Di Antonio Azzinnari