Una settimana in un ufficio completamente mail free, ecco l’iniziativa che ha attuato Emilio Colombo, l’amministratore delegato di Gabel, l’azienda tessile per la casa. I dipendenti per 7 giorni non hanno potuto aprire la posta aziendale, al fine di riscoprire la comunicazione fuori dallo schermo, quella faccia a faccia con i propri colleghi.
La proposta controtendenza mira a sconvolgere le abitudini di chi, a poche scrivanie di distanza, preferisce la possibilità di dialogare col proprio team di lavoro restando comodamente e seduto alla sua scrivania. I desideri dell’azienda, però si rivolgono verso un diverso clima produttivo, che coinvolga i dipendenti in nuove dinamiche interne per aumentare il tasso medio di soddisfazione sul luogo di lavoro e, più in generale, la felicità dell’individuo.
Il progetto è nato dall’analisi aziendale realizzata da un esperto, che ha coinvolto impiegati e operai in inchieste, interviste e schede di valutazione, da cui è stato evidenziato che il numero delle mail interne, in continua crescita, contribuisce a rendere più gravoso il normale lavoro di scrivania, aumentando lo stress e la pila di compiti a cui adempiere.
L’amministratore delegato della società ha quindi deciso di risolvere tale problematica riducendo quasi del tutto gli scambi di email tra colleghi, riportando le interazioni a livello verbale, il quale, spesso si rivela essere il più efficace. Egli ha così comunicato la decisione ai propri sottoposti in una delle ultime mail della settimana, sottolineando che “tra le diverse iniziative intraprese, in questi giorni si attua un esperimento che riporterà indietro il tempo, a quando la gente si parlava di più, la collaborazione era immediatamente fattiva in vista di un obiettivo e un bene comune”.
Il presidente del gruppo, Michele Moltrasio ha inoltre aggiunto: «La condivisione e il concetto del gruppo sono temi centrali per Gabel, con una forte accelerazione proprio in questo periodo di cambiamento ed evoluzione. Come in ogni azienda in cui interagiscono tante persone e differenti approcci, ci sono tanti ‘io’ che, grazie ad un cambio di prospettiva, possono e devono diventare ‘noi’. L’obiettivo finale è solo uno, estremamente semplice ma essenziale: il benessere e la soddisfazione di tutte le persone che lavorano, in ogni ruolo e con tutti i differenti compiti e responsabilità, in Gabel».
Una scelta che si rivolge al passato, ma forse per questo efficace. In un momento storico in cui la tecnologia sembra quasi del tutto sovrastare la nostra personalità e capacità comunicativa è bene ritornare alle vecchie abitudini, che, forse, ci rendevano più felici.
Giorgia Golia