La neosindaca di Roma Virginia Raggi, dopo aver tappato buchi nell’assetto di un team in piena evoluzione, ha deciso di puntare sulla semplificazione amministrativa compiendo i primi passi verso la creazione di un’Agenda Digitale.
L’assessore a Roma Semplice Flavia Marzano ha infatti ottenuto prima l’approvazione della Memoria di Giunta, poi quella dei 15 municipi e delle 30 associazioni civiche, e in questi giorni ha provveduto alla creazione di un Ideario, una consultazione pubblica online nata per accogliere idee e proposte provenienti dalla cittadinanza, ma utili per la definizione dell’agenda e per la trasformazione digitale dei servizi offerti dall’amministrazione, secondo i dettami delle linee programmatiche 2016-2021.
Questo crogiolo di idee è indirizzato a chiunque voglia proporre, condividere, commentare e valutare suggerimenti inseriti dagli utenti accreditati sulla piattaforma e riguardanti una delle 7 aree tematiche a scelta: Accountability, Competenze digitali, Connettività, Open Data, Partecipazione e collaborazione, Servizi digitali e processi, Trasparenza. Ogni proposta, inoltre è accompagnata da un titolo significativo e da vari tag che permettono di poterla descrivere.
Per chi volesse parteciparvi, invece che limitarsi a votare, potrà farlo ancora fino al 3 dicembre, autenticandosi al sito, pubblicando la propria proposta, monitorandone l’indice di gradimento e rispondendo a eventuali commenti in merito. Ogni idea, inoltre, può essere condivisa sui maggiori social network, come Facebook e Twitter, utilizzando gli hashtag #AgendaDigitale e #RomaSemplice.
«Stiamo procedendo a tappe serrate ma, grazie a questo impegno, manteniamo le promesse e consegniamo a Roma entro il 2016 l’Agenda Digitale ‒ ha dichiarato l’assessora Marzano ‒ Stiamo creando le condizioni perché tutti possano essere raggiunti e possano contribuire ad indicare la strada e le modalità con le quali innovare digitalmente Roma: dalle associazioni civiche ai singoli cittadini, dai Municipi al personale dell’Amministrazione, dalle imprese ai professionisti, dal mondo universitario a quello della ricerca».
Si tratta, dunque, di un esperimento di Open Government nato per favorire l’interazione tra l’Amministrazione locale e i cittadini, spianando la strada all’attuazione di una democrazia partecipata. Ma due domande, allora, sorgono spontanee: quanti cittadini saranno davvero disposti a partecipare e come saranno utilizzate le loro idee?
Per la partecipazione, purtroppo, i dati non sono ancora molto incoraggianti: si sono registrate per ora solo 29 proposte, aggiunte da 12 utenti, che hanno ottenuto in totale 43 voti e 3 commenti. Forse è stata la scarsa rilevanza del progetto nei siti di notizie e nei media più affermati, ma sicuramente la fiducia dei romani verso la propria amministrazione è ancora ai minimi storici. Molti infatti non sono convinti che le proprie idee saranno affatto visionate e prese in considerazione dall’Ente, nonostante il sito di Roma Semplice rassicuri gli utenti in tal senso: tutte le idee “saranno analizzate, valutate dall’Assessorato e saranno quindi utilizzate nel percorso di redazione del documento strategico-operativo denominato “Agenda Digitale di Roma Capitale”. Un report sintetico contenente i dati sulla partecipazione e le principali indicazioni ricavabili a partire dalle proposte raccolte con la consultazione sarà pubblicato sul sito”.
Report o no, come al solito saranno i fatti a decretare se questo esperimento porterà alla concreta realizzazione i quell’utopica democrazia partecipata che nel nostro Paese, purtroppo, ancora non ha messo piede.
Giorgia Golia