Quando si dice che alcune usanze possono tornare di moda non si va tanto lontano dalla realtà: Vladimir Leonidov, un russo di 60 anni che lavora in un sexy shop ha deciso di mummificare il corpo della madre per continuare a riscuoterne la pensione.
Il gesto, tuttavia, non è stato compiuto con l’accuratezza degli antichi egizi: l’uomo, traferitosi inizialmente da San Pietroburgo a Essentuki per prendersene cura, al momento della morte della madre, dopo una breve ricerca on line sui modi migliori per mummificare un corpo, ha cominciato a ricoprirla di sale.
Non ha informato nessun parente della morte della donna, né tantomeno le autorità, e ha ingannato i vicini con un manichino seduto in balcone, che vestisse i suoi abiti e che desse la parvenza che ella fosse ancora in vita.
Per tre anni Vladimir ha continuato, indisturbato, a intascare la pensione della morta, che ammonta a 230 euro (pari a 16mila rubli) al mese, ma poi è stato il momento della resa dei conti: molte persona, disgustate dall’odore proveniente dall’appartamento, hanno chiamato la polizia. Gli agenti, che hanno poi verificato con la clinica locale che la donna non si rivolgeva a un dottore da tre anni, hanno sfondato la porta dell’abitazione, trovando il suo corpo in decomposizione.
Non è purtroppo la prima volta che, nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito a un caso del genere: già lo scorso aprile, a San Francisco, una donna aveva mummificato il corpo della madre per non separarsene, mentre a Buenos Aires un uomo fu ritrovato morto accanto al corpo di sua madre, mummificato 10 anni prima.
Questo comportamento da Psycho in questo nuovo caso ha raggiunto scopi ben più delineati: accaparrarsi un guadagno sicuro. Ma in questo momento storico di grave incertezza, in cui molti giovani sono costretti a gravare sulle spalle dei genitori, quanti sarebbero disposti ad arrivare a tanto?
Giorgia Golia