Inaugurazione della Stagione d’Opera e Balletto in occasione di Sant’Ambrogio, mercoledì 7 dicembre al Teatro la Scala di Milano, con una prima che tende a ricostruire il legame storico con le opere di Puccini.
La tragedia giapponese è infatti la fedele ricostruzione della prima versione del 17 febbraio 1904 di Julian Smith. Puccini infatti,in quell’occasione andò in scena in due atti, con la direzione di Cleofonte Campanini e Rosina Storchio come Cio-Cio San, perchè riteneva, “Il dramma deve correre alla fine senza interruzioni, serrato, efficace, terribile. Sono certo di inchiodare il mio pubblico e di mandarlo via non scontento. E avremo allo stesso tempo un taglio nuovo di opera, bastante per tenere una serata”. Quella rappresentazione fu molto contrastata con proteste rispetto alla sua scelta, così Puccini dovette rinunciare e spezzare in due parti il secondo atto.
Alla prima scaligera dopo 112 anni da quella controversia presentazione del 1904, un gremito teatro con quasi quindici minuti di applausi ha risarcito l’opera di Puccini. Assenti i massimi esponenti delle istituzioni tranne il Governatore della Lombardia Maroni, il Sindaco di Milano Sala ed il Prefetto Marangoni. La serata milanese è anche l’occasione in cui l’esuberanza o l’eleganza dei look dei famosi viene messa in risalto.
Dopo un secolo si ripropone una Madama Butterfly’ più complessa e ricca di sfaccettature dell’opera giapponese dei primi del ‘900 di cui Puccini era profondo conoscitore e di cui il mondo ne aveva perso l’essenza.
Direttore Riccardo Chailly, con la regia di Alvis Hermanis,scene di Hermanis e Leila Fteita, costumi di Kristïne Jurjāne, luci di Gleb Filshtinsky, video di Ineta Sipunova, coreografia di Alla Sigalova, drammaturgo Olivier Lexa. Interpreti principali Maria José Siri, Annalisa Stroppa, Bryan Hymel,Carlos Álvarez; maestro del coro Bruno Casoni.
Di Antonio Azzinnari
