Notizia delle ultime settimane è quella che ha reso protagonista la Apple, azienda creatrice dei uno dei più famosi smartphone, che ha rifiutato di creare un software che consentisse all’FBI di aggirare le norme di sicurezza presenti nei dispositivi cellulari dei due attentatori di San Bernardino.
Molti altri amministratori di aziende produttrici si sono schierate pro e contro la politica di privacy della Apple, secondo cui una violazione del genere potrebbe creare un dannoso precedente per la sicurezza di molti utenti.
Sin dal caso Snowden, che ha rivelato parte delle tantissime informazioni che la CIA era riuscita a ricavare dal suo incessante lavoro di spionaggio tecnologico, si sta facendo uso sempre di più dei nuovi mezzi informatici, che hanno la capacità di tracciare e controllare le nostre vite mascherate da account, per reperire informazioni sulle scelte politiche e sul futuro di altri paesi, nonché per la lotta contro il terrorismo.
A questo scopo, i segreti militari danesi hanno deciso di offrire un corso per giovani hacker, al fine di creare una nuova generazione di esperti informatici che possano portare i confini dello spionaggio al di fuori di quelli nazionali e allargare così la rete di informazioni che siano in grado di apprendere.
L’iniziativa è stata messa a punto dal Servizio di intelligence della Difesa danese (Fe), che ad agosto aprirà le porte ad alcuni specialisti nel settore delle tecnologie dell’informazione che vorrebbero far parte di una delle più impenetrabili agenzie del Paese. Chi riuscirà a superare il corso, lungo 4 mesi e mezzo, infatti, avrà un posto nella loro squadra di hacker.
Gli esperti d’informatica che sono stati scelti per aderire al programma “sono già i migliori nel loro campo”, informa l’intelligence danese, l’accademia quindi “non insegnerà loro come hackerare”, ma “si concentrerà sulla loro forma mentis e sul loro talento in modo che possano essere utilizzati” dall’agenzia stessa per attività di spionaggio.
In un mondo dove ogni passaggio di informazioni, pagamento o promemoria avviene mediante l’utilizzo di un computer e della rete mobile e in cui persino la propaganda politica o belligerante è organizzata tramite il consenso acquisito sui social, gli hacker, forse, si stanno preparando a diventare nuovi soldati o veggenti, che saranno in grado di manipolare, gestire e decidere da che parte girerà il mondo. E la Danimarca li sta preparando.
Giorgia Golia