Rinvenute nuove opere vandaliche al Colosseo dopo l’avventata incursione di due giovani turisti brasiliani che, domenica notte, si sono arrampicati sulla cancellata all’ingresso dell’anfiteatro e, una volta entrati, sono caduti da un’altezza di quasi 4 metri.
Entrambi sono stati denunciati dalla polizia per invasione d’edificio, nonostante continuino a giustificarsi: «E’ stata una bravata, eravamo ubriachi». Tuttavia questo non è stato l’unico episodio registrato ai danni del monumento romano in questi giorni. Ieri, infatti, è stata fatta un’altra spiacevole scoperta: su uno dei pilastri esterni sono comparse due scritte realizzate con vernice nera, recanti le parole “Balto” e “Morte”.
Per capire se sussiste una possibile correlazione tra i due eventi, gli investigatori del commissariato di polizia del Celio hanno messo al vaglio i filmati delle telecamere di videosorveglianza, alla ricerca dei possibili colpevoli, ma certo è che quest’opera di inciviltà ha in parte vanificato l’esito dei lavori di restauro dell’edificio, co-finanziati dal comune di Roma e dal gruppo Tod’s e terminati soltanto nel luglio scorso.
Tali episodi, difatti, hanno riacceso il dibattito pubblico sulla difesa dei beni archeologici e culturali, che rappresentano uno dei patrimoni italiani più preziosi e con più riconoscimenti a livello mondiale. La Soprintendenza per i Beni Archeologici e Culturali, con a capo il soprintendente speciale Francesco Prosperetti, ha già dichiarato di aver pianificato un nuovo sistema di allarme, installato in una “zona rossa”. Nelle parole di Prosperetti tale zona “avrà la dimensione originaria dell’area del Colosseo in epoca romana, in un raggio di una quindicina di metri”, sarà circondata da telecamere di videosorveglianza e avrà un sistema di allarme per impedire nuove intrusioni.
Al momento, difatti, a causa della mancanza di personale, non c’è un servizio di sicurezza notturno, solo una sala regia al Palatino, capace di intervenire solo al presentarsi di un problema o di un’emergenza. «Ho preso contatti con la prefettura ‒ assicura Prosperetti‒ chiedendo un incontro con il coordinamento interforze, esercito, polizia e carabinieri, per capire quali misure adottare, ma la soluzione al momento non è facile: se volessimo creare una zona con un sistema di allarme antintrusione, il problema sarà distinguere quella umana da quella di un animale, perché altrimenti basterebbe un gatto a farlo scattare».
D’altro canto, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che ha giudicato quel danno come uno “sfregio”, insiste sull’approvazione di pene più severe per chi compie atti di vandalismo sul nostro patrimonio culturale, come proposto dal decreto sul reato di deturpamento, danneggiamento e imbrattamento di beni culturali e paesaggistici ora al vaglio del Parlamento.
Con 7 milioni di biglietti d’ingresso timbrati nel 2016, l’Anfiteatro Flavio, o comunemente chiamato Colosseo è uno dei monumenti più visitati al mondo, uno dei più protetti e presidiati dalle forze dell’ordine in caso di allerta terrorismo, nonché uno dei simboli più riconoscibili dell’Italia nel Mondo. Servono quindi ulteriori sforzi e dispiegamenti per proteggerlo, non solo per difendere la nostra storia millenaria, ma per ciò che esso rappresenta: uno specchio della Città Eterna, che, secondo una vecchia storia medievale, è destinata a tramontare solo dopo il suo crollo.
Giorgia Golia