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    Il 2015 in pillole: tutte le notizie che ci hanno impressionato

    Il 2015 sta per finire, ed è stato un anno molto intenso, caratterizzato dalla paura, dalla solidarietà, dalla fuga dalla guerra. Ecco uno sguardo d’insieme sulle 10 maggiori notizie che hanno segnato il corso di questi 365 giorni.

    ISIS, LE MORTI DI CHARLIE HEBDO, BATACLAN E SAN BERNARDINO ‒ L’anno di terrore in Europa ha queste tre tappe. Il 7 gennaio i due fratelli Kouachi, armati di Kalashnikov, sono entrati nella redazione di Parigi del giornale satirico, famoso in tutto il modo islamico per aver pubblicato delle vignette offensive contro il Profeta, e hanno cominciato a far fuoco mietendo decine di vittime sia tra i collaboratori del giornale sia tra i passanti, uccidendo anche un poliziotto già steso a terra. A quasi un anno di distanza, il 13 novembre, Parigi è scossa da un’altra serie di attentati, tra tutti quelli che hanno avuto luogo allo allo Stade de France e al teatro Bataclan, di cui ci fanno rabbrividire ancora le testimonianze e i racconti di chi quella notte ha perso una persona speciale. Nell’attacco muore anche la nostra connazionale Valeria Solesin, la cui memoria è stata omaggiata nella sua Venezia anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dall’imam Hamad Al Mohamad. L’ultimo obbiettivo è stato un centro per le persone affette da disabilità a San Bernardino, California, dove lo scorso 3 dicembre Syed Farook e Tashfeen Malik, marito e moglie, hanno aperto il fuoco per poi fuggire, causando la morte di 14 persone. La tensione, nonostante la coalizione internazionale cercata in un primo momento da Russia e Stati Uniti, è sempre altissima in ogni parte del mondo.

    LO STATO ISLAMICO DISTRUGGE IL SITO ARCHEOLOGICO DI NIMRUD ‒ La furia dello stato islamico irrompe anche nei musei e siti d’interesse storico. I sanguinari miliziani fedeli al califfo Abu Bakr al-Baghdadi hanno distrutto con i bulldozer l’antica città assira di Nimrud, ma il loro fervore religioso durante l’anno si è rivolto a tutte le raffigurazioni di antichi dei pagani: come Hatra, l’antica città a 100 chilometri a Sud di Mosul, le città di Cirene, Leptis agna e Sabratha, il mausoleo sciita di Fathi al-Kahen a Mosul, e la moschea di Al-Arbahin a Tikrit e alcuni santuari sufi vicino a Tripoli.

    GERMAN WINGS, IL VOLO SUICIDA ‒   La tragedia è durata otto minuti, in cui il copilota del volo Germanwings 9525, il tedesco Andreas Lubitz, ha preso i comandi, boccando la porta d’accesso della cabina di pilotaggio al comandante Patrick Sonderheimer, e ha fatto deliberatamente precipitare al suolo l’Airbus A320-200 sulle Alpi di Provenza francesi, con 150 persone a bordo. È accaduto il 24 marzo 2015, ed è stato il primo incidente con vittime a coinvolgere una compagnia aerea a basso costo sul territorio europeo.

    8MILA VITTIME IN NEPAL ‒ Il 25 aprile lo stato himalayano è stato colpito da un violento sisma, aggravato dal clima mosonico, che ha portato violenti piogge sulle rovine delle case e ha danneggiato i raccolti. Ancora oggi gli abitanti combattono il rischio carestia: nelle zone interne, infatti, a distanza di mesi, non è ancora arrivato alcun soccorso.

    EXPO, LA GRANDE MANIFESTAZIONE ITALIANA ‒ Nonostante le numerose polemiche riguardo alle procedure di assegnazione degli appalti, allo stato di avanzamento lentissimo dei cantieri e alle manifestazioni dei Black bloc, l’esposizione universale di Milano è partita ed ha raggiunto grandi traguardi: il numero dei visitatori ha superato la soglia fatidica dei 20 milioni, con 272.785 presenze in un giorno, e 50 capi di Stato hanno firmato la Carta di Milano, il documento con gli impegni sui temi profondi di Expo, consegnato il 16 ottobre a BanKi-moon.

    ALLARME PROFUGHI ‒ Dopo le molte polemiche sul caso, finalmente l’Europa è costretta a discutere sul tema immigrazione. Sono tanti coloro che, lasciando le coste dei paesi occupati dalle forze dell’Isis, si sono messi in viaggio verso il cuore dell’Europa: le mete più gettonate erano la Germania e le nazioni ricche del Nord. Anche le stazioni italiane erano piene di profughi, spesso costretti a pernottarvi a causa della chiusura delle frontiere, soprattutto quella di Ventimiglia e dell’Austria occidentale. Molti paesi hanno quindi preferito porre un veto a questa marea umana, e persino Angela Merkel, la premier tedesca, ha rischiato di perdere il suo proverbiale consenso a causa della sua iniziale politica d’accoglienza. Il trattato di Shengen, sulla libertà di circolazione di persone o merci, ha subito un duro colpo e la situazione non si è ancora del tutto assestata.

    GRECIA IN DEFAULT ‒ Il crollo economico della Grecia era già iniziato nel 2009, anno in cui sono cominciati a farsi reali i primi timori che il sistema economico ellenico non fosse in grado di rispettare gli obblighi di debito. Quest’anno però, dopo un prestito della Banca Centrale Europea volto a risanare e dare nuovo slancio all’economia, la situazione politica e sociale è precipitata, causando restrizioni che hanno poi portato all’incremento della povertà. Il nuovo premier Tsipras ha cominciato allora le trattative per ricevere nuovi aiuti dall’Unione Europea, durante le quali la Bce ha smesso di erogare credito alla Banca centrale greca: le banche hanno chiuso gli sportelli, i prelievi sono stati contingentati. Tsipras ha scelto, in un’abile mossa politica, la via del referendum per allontanare l’ipotesi del Grexit: la popolazione greca ha votato contro il piano presentato dai creditori, ma non a favore dell’uscita dall’euro. La trattativa è sfociata alla fine in un accordo, che dovrà ancora testare la sua efficacia nel tempo.

    CASO WOLKSVAGEN, L’IMPERO TEDESCO VACILLA ‒ Dal 2015 le macchine della Wolksvagen saranno ricordate non solo per la loro potenza e tenuta di strada, ma anche per le emissioni. Negli Stati Uniti la famosa casa automobilistica tedesca è stata accusata di aver venduto auto Diesel inquinanti aggirando la normativa sulle emissioni. Le auto coinvolte sono circa 11 milioni nel mondo: cinque milioni di Volkswagen, 2,1 milioni di Audi, 1,2 milioni di Skoda; 1,8 milioni di mezzi commerciali. In seguito allo scandalo l’amministratore delegato Martin Winterkorn, seguito poi dagli alti vertici dell’azienda ha consegnato le dimissioni aggiungendo: «Mi dimetto per il buon nome del gruppo ma non ho responsabilità». Per la prima volta un’istituzione dell’economia tedesca è messa in discussione, e ciò ha avuto un notevole impatto anche sui consumi.

    VATILEAKS ‒ A meno di un mese dall’inizio del Giubileo è scoppiato in Vaticano lo scandalo che ha portato a riconsiderare la condotta ecclesiastica. Sono stati messi sotto indagine il monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede (il Cosea), con l’accusa di sottrazione di informazioni riservate sulle spese economiche del Vaticano. Queste informazioni sarebbero poi state divulgate a due giornalisti, quindi pubblicate attraverso due libri. Il caso risulta ancora aperto e suscita ancora forti polemiche, soprattutto sulle acquisizioni immobiliari dei cardinali della corte papale.

    VIA AL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA ‒ Che fosse straordinario lo si è intuito sin dall’inizio, da quando Papa Francesco ha deciso di inaugurarlo il 29 novembre, aprendo la porta santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui, in Repubblica Centrafricana, in occasione del suo viaggio apostolico in Africa. Ogni portale di una chiesa, secondo Francesco, equivale a quella di San Pietro, ma alla vera cerimonia inaugurale, l’8 dicembre, lo spettacolo è stato grandioso (sulla facciata di San Pietro è stato proiettato il miracolo della natura, in riferimento ai temi contenuti nell’Enciclica “Laudato sì” del pontefice) e costellato da momenti storici, come l’abbraccio con il papa emerito Benedetto XVI. La paura non è riuscita a sconfiggere un evento di tale portata.

    L’anno più caldo della storia volge al termine, lasciandoci momenti intensi ma emozioni contrastanti, riassunti qui, per non dimenticare ciò che si è passato alla ricerca di un futuro più sicuro e pieno di speranza.

    Giorgia Golia

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