Per tutti coloro che in Italia si stanno accingendo a iniziare gli esami di Stato alla fine del percorso di studi superiori dovrebbe essere un sollievo il fatto di non doverli sostenere in Cina.
Il governo del paese più popoloso al mondo infatti indice ogni anno il “Gaokao”, o Grande esame, che sonda e seleziona a livello statale tutti gli studenti dell’ultimo anno del liceo. La differenza sostanziale con il nostro esame finale è che la versione cinese dura due giorni e che il suo risultato determina la serie di università a cui si potrà accedere.
Il test è molto duro (tutti sono valutati in Cinese, Matematica, Inglese e una materia a scelta, di ambito scientifico o umanistico) ma non è questo, tuttavia, a renderlo così temuto: esso rappresenta un bivio cruciale nella vita di ogni giovane cinese, sospeso tra un’istruzione condotta ai massimi livelli e con le migliori prospettive di lavoro, e un’altra di medio livello, che condurrebbe a impeghi meno redditizi.
Per i nove milioni di studenti che saranno esaminati, infatti, la tensione sembra essere arrivata a tali punti di criticità che alcune famiglie chiedono l’aiuto di nannies, neolaureati o studenti dotati, e tutori per sostenere la preparazione dei figli. Esistono anche dei camp appositi in cui gli oltre 20 mila ragazzi si cimentano in sessioni d studio intensivo in cui è bandito ogni tipo di tecnologia, dai computer e i cellulari fino all’elettricità nelle camerate.
È il futuro a fare paura, ma non solo: il personale scolastico infatti ha il dovere di controllare gli studenti sui monitor, per evitare copiature che, se ravvisate, porterebbero il truffaldino non solo all’espulsione dalla sessione e al divieto di sostenere esami nel paese per 3 anni, ma, per la prima volta quest’anno, egli potrebbe essere incarcerato per la durata massima di 7 anni.
Non si può far a meno di chiedersi se la potenza e la competitività del grande dragone debba essere necessariamente comprata al livello di ansia, stress e disturbi depressivi generati da un sistema scolastico molto selettivo e concorrenziale. Un atteggiamento così severo nei confronti dell’apprendimento potrebbe rivelarsi un giorno controproducente? Nel frattempo, il prossimo 22 giugno saranno i ragazzi italiani ad essere esaminati, e nonostante molti di loro (secondo Skuola.net il 32%) sembrano essere già preoccupati per il colloquio finale, saranno sicuramente sollevati che il sistema scolastico nostrano non preveda il carcere per la copiatura.
Giorgia Golia