Torna a Guidonia Montecelio per presentare il suo libro “Io fascista ricercato” il politico e scrittore italiano Gabriele Adinolfi. Appuntamento fissato per lunedì 27 febbraio alle 17 e 30 presso la sede di via Montelucci 5 a Guidonia dove sono di casa i gruppi “Gioventù Nazionale” e “Azione Studentesca”.
Adinolfi è stato membro fondatore negli anni settanta di “Terza Posizione” ed è presente in varie associazioni extraparlamentari nate dallo spontaneismo politico di destra radicale. Condannato per reati associativi e ideologici, Adinolfi nel momento difficile della sua vita è riuscito a ripartire dall’estero. Dal 2003 Adinolfi partecipa a dibattiti su globalizzazione e geopolitica, possibilità di rinascita europea, imperialismo statunitense e scenari futuri.
“Io fascista ricercato” è un libro di 297 pagine, anche album fotografico, al costo di 20 euro. Racconta “venti anni di latitanza, quasi mezzo secolo nel Male Assoluto, le esperienze di vita e gli incontri con personaggi di ogni età: camerati degli anni di piombo, avversari politici, combattenti sul Fronte dell’Est. Tra Epopea ed ironia”. Prefazione di Mario Tuti.
Latitante per vent’anni, Gabriele Adinolfi, fu oggetto di ben tre depisatggi per la strage di Bologna, in cui si prodigarono, non solo i nostri servizi segreti, ma anche quelli francesi e la stessa Cia. Crollate tutte le piste per le confessioni dei calunniatori, restò comunque oggetto di un mandato di cattura per motivi ideologici, per aver Fondato Terza Posizione. Adinolfi ci racconta, sotto forma di flash, i suoi incontri durante i vent’anni di latitanza, e il suo mezzo secolo nel “male assoluto”, come li ha definiti nell’introduzione del volume. “Attivisti missini della preistoria, armati dei NAR e delle Brigate Rosse, rivoluzionari di ogni colore, SS del fronte dell’Est, carcerieri, carcerati, intellettuali, politici e militanti di vari periodi e diverse nazionalità. Con tanti di questi ho avuto modo di incontrarmi e di riconoscermi. Testimoni autentici assieme ai quali ci siamo seduti sul bordo di un fiume mentre questo scorreva, portando con se cadaveri che si illudevano, e tuttora si illudono, di non essere morti”. Adinolfi ci regala anche una galleria di personaggi da lui incontrati e frequentati: da Leon Degrelle a Jean Marie Le Pen, da Alain de Benoist a Franz Schonhuber. A questi si aggiungono i più noti protagonisti degli ultimi quarant’anni dell’estrema destra italiana in un arco di tempo che va dal Sessantotto a Casa Pound.