Oggi, 19 marzo, il mondo, se visto dallo spazio, sembrerà quasi intermittente. Torna infatti l’“Earth Hour”, l’Ora della Terra che, per contrastare il cambiamento climatico, spegnerà le luci di luoghi pubblici, monumenti e case private dalle 20.30 alle 21.30.
L’iniziativa, organizzata dal Wwf e arrivata alla decima edizione, si inserisce sulla scia del febbraio più caldo della storia, preso da molti come segnale di allerta per l’accelerarsi del cambiamento climatico.
La prima edizione dell’Ora della Terra aveva coinvolto solo la città di Sidney, ma oggi i numeri sono ben diversi: si spegneranno 366 monumenti e luoghi simbolo in 178 Paesi, dall’Empire State Building di New York alla Tour Eiffel di Parigi, mentre in Italia aderiranno 200 comuni e palazzi storici, invitati dal Parlamento, dall’Anci e dalla Marina Militare. Tra loro ci sono il Castello sforzesco di Milano, il Teatro Massimo di Palermo, l’Arena di Verona, la scalinata del Pincio a Bologna, Ponte Vecchio a Firenze e il Maschio Angioino a Napoli.
La manifestazione, però, che scandirà l’ora dell’evento sarà a Roma, dove Piero Angela spegnerà le luci della Fontana di Trevi, mentre delle proiezioni a led alimentate da energia solare la tingeranno dei colori della Terra con un sottofondo di musica jazz.
A sostenere l’evento i cantanti Marco Mengoni, il testimonial, Fedez, Niccolò Fabi e Neri Marcorè, i capitani di tutte le squadre di Serie B, che avranno al braccio durante le partite delle fasce verdi, e delle squadre della Lega Basket, che andranno in campo con delle maglie verdi.
Anche la preoccupazione degli italiani per il cambiamento climatico sembra crescere: secondo un sondaggio di Gfk per il Wwf essa coinvolge il 94% della popolazione, di cui un 85% sarebbe disposto a modificare il proprio stile di vita per ridurne l’impatto ambientale. Un’ora di buio potrebbe non cambiare drasticamente il destino della Terra, ma potrebbe spingere anche il restante 15% della popolazione a prendere in mano la situazione e salvare il pianeta.
Giorgia Golia