Siamo ormai abituati ad un vero e proprio cambiamento delle stagioni, ma ciò che sta avvenendo negli ultimi tempi è sempre più preoccupante, picchi di caldo che sfiorano i 40 gradi, tassi di umidità altissimi e dopo qualche ore millimetri e millimetri di acqua e ghiaccio si riversano sulle nostre strade.
Anche ieri venerdì 3 luglio in piena estate, come routine, stessa scena, adesso calmata la bufera si inizia la conta dei danni, strade dove gli apparati fognari non riescono a riceve tanta affluenza d’acqua, tombini che saltano, cantine, sottopassi e strade allagate, rami ed alberi caduti, ma non solo , queste forti bufere colpiscono anche le aree agricole del territorio dove molti agricoltori da molto tempo si ritrovano con campi di foraggio e cereali che non possono mietere, scorte di fieno che non possono recuperare perché bagnati, coltivazioni di ortaggi distrutte dalla grandine.
Tale clima è attribuibile a molti fattori sia naturali come lo spostamento dell’asse terrestre, sia antropologici come il forte inquinamento che provoca l’innalzamento della temperatura globale e che insieme alla massiccia cementificazione fa si che le masse di acqua ormai non penetrano più nel terreno ma vengono convogliate sulle strade dove poi provocano ingenti danni e pericolo.
di Antonio Azzinnari