A meno di clamorosi sviluppi dell’ultima ora il centrodestra tiburtino, meglio ancora, l’alternativa alla Manuela Chioccia del PD, si presenterà spaccato alle prossime elezioni di Tivoli. Uno scenario che rischia di consegnare la città tiburtina alla sinistra e di mandarla al ballottaggio con la cordata delle liste civiche di Giuseppe Proietti, in questo momento sicuramente più attive e con le idee più chiare rispetto al centrodestra.
“Forza Italia ha scelto: e tu?”, così recita il manifesto che vede in primo piano una Laura Cartaginese che guarda al futuro, orgogliosa della sua militanza riconosciuta dal partito con la candidatura a sindaco. Candidatura che è stata ufficializzata questa mattina, presso la villa Muir di Villa Adriana, davanti al senatore Francesco Giro e al candidato alle europee per Forza Italia Adriano Redler. La Cartaginese ha esposto con dovizia di particolari la difficile situazione urbanistica ed economica che attanaglia la città dell’Arte, proponendo anche le soluzioni più idonee in tempi medio brevi. Oltre all’appoggio garantito dal Partito a Roma, il senatore Giro non ha fatto mistero della sua soddisfazione sul nome di Laura Cartaginese candidato alla poltrona di primo cittadino, vedendo in lei il giusto connubio tra fermezza istituzionale e compromesso democratico. Anche Redler, Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia all’università La Sapienza di Roma, ha dato la sua disponibilità ad appoggiare la campagna elettorale a Tivoli. Durante il suo discorso, peraltro, Laura Cartaginese ha interrotto Redler chiedendo un impegno: qualora il voto dovesse consegnare lei a palazzo San Bernardino in veste di sindaco e lui a Bruxelles, si riterrebbe necessario un restyling totale della sanità tiburtina, a cominciare dall’ospedale. Le competenze di Redler, unitamente all’attenzione della Comunità Europea, renderebbero il proposito più che possibile.
Tutto molto bello, ma come è possibile pensare di vincere correndo da soli? Ad oggi quanto porta il voto di opinione di Forza Italia? Inoltre la lista ha perso nomi importanti rispetto al 2008, frutto di una mala gestione del gruppo di Gallotti, testimoniata dalla fine dell’amministrazione.
Dall’altra parte il nuovo centrodestra, Alleanza per Tivoli e Fratelli d’Italia festeggiano per il raggiungimento di un accordo, un “patto elettorale”, basato sul programma senza un leader chiaro e deciso. La riproposizione di un film già visto che vede in prima fila l’alternativa ad un “Sistema Tivoli” creato, però, dalle stesse persone che ora lo contrastano perché alla fine, a governare, erano sempre gli stessi. Tre liste, zero nomi proposti per il candidato sindaco, almeno alla stampa, ritenuta forse pericolosa e nemica per poter dialogare.
Per alcune ore era stato avanzato il nome della scrittrice Margaret Mazzantini, sempre attenta a non pronunciare in pubblico il nome di Tivoli, sposata con l’attore e regista Sergio Castellitto, misteriosamente un accordo raggiunto è poi svanito nel nulla. Chi ha convinto la Mazzantini a non esporsi? Forse è stata raggiunta dai partiti e dalle liste avversarie? Vedremo, il tempo sarà galantuomo.
Morale della favola: Forza Italia da una parte ed il trio Ncd, Fdi e Alleanza per Tivoli dall’altra. Il popolo del centrodestra spera ancora in un riavvicinamento dell’ultima ora. L’accordo sul programma elettorale c’è, manca quello sul nome del candidato sindaco perché la Cartaginese, rispettata e ben vista da tutti, non rappresenta il prototipo ideale per lo “stratega” Ezio Fiorenzi, il “destrorso” Ettore Tirrò ed il “rubessiano” Marco Innocenzi. Per battere la Chioccia serve un politico più aggressivo, capace di vincere nel duello faccia a faccia. Adesso, però, il tempo sembra scaduto.
Prima di parlare di alta politica e di programma, forse occorreva andare sul concreto e chiudere prima sul candidato sindaco. Stiamo parlando di elezioni comunali di una città ferma, non è tempo di alta politica.