ROMA- Il progetto della giunta Marino di decongestionare il traffico del centro di Roma sta lentamente andando avanti, anche se a caro prezzo. Il Tridente, il complesso di strade (via del Babuino, via del Corso, via di Ripetta) che da Porta del Popolo indirizzava il traffico verso le grandi basiliche romane, sta affrontando una radicale pedonalizzazione, a discapito anche dei motociclisti.
Da lunedì 20 ottobre cesserà la sperimentazione già in atto: tutta l’area A1 diventerà zona a traffico limitato e i vigili bloccheranno l’entrata dei non autorizzati, automobilisti e amanti delle due ruote, in attesa che siano installate le telecamere. Le uniche eccezioni sono costituite dai residenti e dalle categorie speciali munite di deroga, ma i motociclisti potranno continuare a transitare nella Ztl del Centro storico, tranne che nelle vie delimitate dalla zona tridentina (via dei Due Macelli, via Capo le case, Via di Ripetta etc.).
La trasformazione è stata però molto più radicale di quanto i residenti, automobilisti, motociclisti e semplici lavoratori si fossero aspettati. Tra loro regna il caos, causato dal cambiamento, senza alcun preavviso, del senso di marcia di alcune strade della zona e da alcune preoccupazioni di tipo strettamente burocratico. Molti degli abitanti, a 4 giorni dalla pedonalizzazione, non hanno, infatti, ancora nessun pass di accesso, altri invece hanno ricevuto solo quattro mesi fa dei pass non più validi per la propria zona (perché ora necessitano di quello R A1), e si chiedono quanto dovranno sborsare per poter posteggiare anche i propri motocicli.
I proprietari di mezzi a due ruote, proprio per questi motivi, si dicono imbufaliti, pronti a manifestare, in sella ai loro scooter persino sotto il Campidoglio. Nazario Rossi, portavoce del Coordinamento Italiano Motociclisti, non comprende l’improvvisazione con cui sia stato messo in atto il processo, mettendo in crisi tutto il sistema degli spostamenti urbani della città, che, secondo le stime di Roma Capitale, avvengono per mezzo di una moto o ciclomotore solo nel 19% dei casi. Secondo Rossi non è possibile che chi lavora in centro sia costretto a usare soltanto i mezzi pubblici, impiegando il quadruplo del tempo ad arrivare a destinazione.
Tuttavia, accanto a forme di protesta alcuni già cominciano a realizzare dei pass fai-da-te da poter esporre sul cruscotto in attesa di quelli ufficiali, per i quali si teme che si debba aspettare ancora a lungo.
Nonostante l’obiettivo finale sia quello di chiudere il Tridente al traffico per 24h, molti romani già giudicano questo intervento come troppo invasivo, poiché nessuno ha provveduto ad aumentare il servizio e l’efficienza dei mezzi pubblici, realizzando nuove linee di autobus, navette, parcheggi di scambio o taxi più economici. Il pensiero più comune sullo stato dei servizi romani si riduce quindi a un triste slogan: “Li tolgono sempre e non li aggiungono mai.”