Lo spettacolo che ci stanno offrendo gli Azzurri a questi Europei di Calcio in Francia non ha acceso i riflettori soltanto sui calciatori, sul gioco e sulla formazione, ma anche sul CT Antonio Conte.
Egli riesce non solo a indirizzare i suoi giocatori e direzionare il corso della partita, ma anche a viverla insieme a loro, fino al 90esimo. E ciò risulta chiaro già da bordocampo, dove i suoi commenti e le infiammate indicazioni fatte verso i giocatori tradiscono una passione ben più grande di quella di un semplice commissario tecnico.
Forse è per questo che Conte è diventato il vero volto dell’Italia agli Europei. Forse è anche per questo che piace così tanto, sia all’estero che in patria. «Quest’uomo è un genio» hanno subito affermato i media britannici, colpiti nel vivo dopo la sconfitta subìta nella partita contro l’Islanda. Quello con loro è un confronto che Conte aveva già programmato, data la sua nomina a prossimo allenatore del Chelsea, e per questo i complimenti dei giornali d’oltremanica sembrano oggi valere anche di più.
Tralasciando però ogni tecnicismo, riservato ai patiti del campo e agli appassionati, ci sono delle note peculiarità che hanno fatto sì che il fenomeno Conte sia riuscito a contagiare ed affascinare anche i profani del calcio, i tifosi solo davanti alla maglia della Nazionale e sì, perché no, anche l’universo femminile. Ecco quali:
- Motivazione Per lo spettatore medio non è difficile interpretare gli stati d’animo dell’allenatore durante ogni match, ma ciò che sembra ancor più evidente è il pungolo che egli adopera sui suoi ragazzi, sempre da bordocampo. Lo vediamo esultare, arrabbiarsi, protestare, sempre insieme o contro i suoi giocatori. E non è difficile supporre quali ramanzine possa riuscire a fargli negli spogliatoi.
- Passione Ogni volta che lo inquadrano, il CT della nazionale è sempre impegnato a impartire ordini, a pensare a nuovi schemi, ma soprattutto è sempre in piedi. «Con lui l’Italia gioca in 12!» ha titolato la Gazzetta dello sport, e ciò non si allontana molto dalla realtà, perché a guardarlo nelle poche schermate che le televisioni gli dedicano, egli sembra a tutti gli effetti militare nella partita.
- Fiducia Conte ci crede, anche se i bookmakers ci hanno sempre dati come sfavoriti. È consapevole di non avere per le mani la squadra migliore degli ultimi anni, ma ha saputo creare al suo interno una sinergia per farla funzionare. Ciò ci ricorda che l’Italia nel calcio è sempre stata imprevedibile e ci riporta a un passato glorioso, in cui, credendoci, siamo riusciti a vincere 4 coppe del Mondo.
- Tifo Il CT della nazionale non si risparmia mai: si dimena, inveisce, fa cenni e, soprattutto, esulta. Sembra di osservare un semplice tifoso della nazionale teletrasportatosi direttamente dal divano di casa. Non è soltanto voglia di dare spettacolo, ma il risultato della preparazione e della voglia di vincere che contraddistinguono la sua visione del gioco. È un’immagine in cui tutti ci riconosciamo, ma che, ancor di più, fa sentire i giocatori carichi e concentrati sull’obbiettivo da portare a casa.
Nonostante i reclami per la sua condotta poco ortodossa, Conte sembra riunire in sé i tre mondi del calcio da sempre separati da transenne, panchine e linee di bordocampo. Nonostante la tecnica, gli schemi di gioco e la motivazione, per gli outsider che si sono avvicinati al mondo del calcio durante questo europeo gli Azzurri sembrano vincere anche, e soprattutto, perché Conte è il loro primo tifoso.
Giorgia Golia