I lavoratori e non, nati fino al 1954, dal prossimo anno, potranno chiedere l’anticipo pensionistico.
Una volta compiuti 63 anni d’età, si può chiedere il cosiddetto Ape, con un reale anticipo massimo dalla pensione di vecchiaia di tre anni e sette mesi.
Per i lavoratori le rate di ammortamento che andranno dai 50 ai 200 euro al mese, saranno pagate sulla pensione, mentre per i disoccupati e le categorie disagiate, dovrebbe essere gratuito, fissando un limite massimo di 1200,00 euro netti di pensione.
Altra novità dovrebbe essere il ricongiungimento non oneroso, una quattordicesima mensilità per i redditi complessivi fino a 1000,00 euro al mese ed infine una rivalutazione delle categorie usuranti con possibile inserimento di quella edile, del settore infermieristico e dei maestri d’infanzia.
La sperimentazione potenziale dell’Ape, sarà per un biennio ed è il frutto dell’incontro tra Governo e sindacati avvenuta oggi e che vedrà settimana prossima l’incontro conclusivo sulle pensioni.
Di Antonio Azzinnari