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    Guidonia Montecelio, suona il “Requiem”: Mazza si dimette, Forza Italia si riunisce, il Pd si interroga da solo

    A Guidonia Montecelio cambia la musica. Dal “The show must go on” dei Queen, colonna sonora fortunata e vincente del 2014, alla messa di Requiem in Re minore di Wolfgang Amadeus Mozart, rimasta incompiuta per la morte dell’autore avvenuta il 5 dicembre 1791 e completata successivamente da Franz Sussmayr.

    Quantus tremor est futurus, quando Judex est venturus, cuncta stricte discussurus!”: quanto grande sarà il terrore quando verrà il giudice a valutare ogni cosa severamente.

    Eligio Rubeis, il sindaco di Guidonia Montecelio agli arresti domiciliari dallo scorso 20 luglio, assente il 20 gennaio al Tribunale di Tivoli nel giorno dell’inizio di un lungo processo. Nessuno, infatti, crede in una risoluzione veloce della vicenda. Per i suoi legali, Santino Foresta e Augusto Colatei, questo percorso dimostrerà una volta per tutte l’innocenza di Rubeis. In molti, però, temono una pena pesante. Insomma, la storia degli ultimi anni rischia di cambiare e insieme a lei quella futura.

    Il giovane pubblico ministero Luigi Pacifici, affiancato dal capo della procura tiburtina Andrea Calice, non concede sconti in una giornata che inizia con le cinque eccezioni presentate dalla difesa e rigettate. Troppo ghiotta una pubblicità del genere per apparire indeciso. Rubeis conserva il sostegno di molti amici, tra questi l’ex sindaco socialista Giovan Battista Lombardozzi, presente al Tribunale forse con la speranza di rivedere e salutare un uomo considerato “sequestrato dalla democrazia”. Intanto l’amministrazione non fa costituire l’Ente come parte civile.

    Rubeis, accusato di corruzione e concussione, continua a pagare a caro prezzo le telefonate effettuate per cercare posti di lavoro a due cittadini all’interno di strutture private nel comune di Guidonia Montecelio. “Aiutare i cittadini non è reato”, il messaggio già esposto la scorsa estate con manifesti in tutta la città. Parte civile del processo Alessandro Gessi, direttore della Ipercoop del Centro Commerciale Tiburtino, al centro dell’inchiesta per delle pressioni telefoniche effettuate dal sindaco Rubeis per un posto di lavoro di una delle tante persone pronte a chiedere aiuto al primo cittadino. Stesso discorso per quanto riguarda l’Italian Hospital Group con una situazione, se possibile, ancora più complicata con il sindaco che al telefono dialoga con un suo dirigente al fine di accelerare le operazioni di un pagamento di una fattura per “non fare brutta figura”. Telefonate dal tenore scherzoso e mai minaccioso secondo la difesa, in un classico modo di fare del decisionista Rubeis. Carte tutte a disposizione dell’accusa, con gli uffici comunali più volte ispezionati dagli uomini in divisa.

    Mistero, rabbia e sconcerto da parte della difesa perché queste intercettazioni, comprese nel periodo da marzo a luglio del 2015, partono dalla denuncia di una persona capace di riferire gravità sul conto di Eligio Rubeis poi risultate non vere. Una sceneggiatura degna del miglior film di spionaggio politico che comprende anche un “traditore”, cioè colui in grado di piazzare cimici all’interno dell’ufficio del sindaco, sotto il tavolo del ristorante oppure di portarle sotto la giacca durante i colloqui. Non manca proprio nulla.

    Due i tentativi già effettuati dalla difesa per la rimozione della custodia cautelare: richiesta rigettata sia dal Tribunale del Riesame il 7 settembre, sia dalla Corte di Cassazione a dicembre. Richiesti ora l’esame dei testimoni e il contro esame di quello dei pubblici ministeri, l’esame dell’imputato e la riserva della produzione documentale.

    Il calendario vede ora due date segnate in rosso: il 30 marzo alle 9.30 per l’assegnazione dell’incarico al perito Fabio Milana per le intercettazioni telefoniche e ambientali ed il 15 giugno per l’ascolto dei primi testimoni.

    Intanto Eligio Rubeis resta ai domiciliari. Gli avvocati respingono l’idea delle dimissioni da sindaco, un gesto che potrebbe almeno restituire la libertà all’uomo Rubeis. Al momento tutto, politicamente parlando, resta in mano al facente funzioni Andrea Di Palma. Giorni di consultazioni e discussione aperta. Per rientrare nella sessione di voto del 2016 occorre cadere entro il 24 febbraio ma non tutti sono disposti a farlo, anche nell’opposizione, perché non ancora attrezzati per una nuova e dura battaglia a colpi di voti. Guidonia Montecelio vive il suo mese di passione politica.

    Arrivano le dimissioni dell’assessore al Bilancio Adriano Mazza in un sabato qualunque. Dalla parte opposta il capogruppo del Partito Democratico Emanuele Di Silvio elenca tutte le problematiche di una insufficiente manutenzione ordinaria con una interrogazione in Parlamento firmata da esponenti del suo partito, proprio quello che è al Governo e con i tagli ha messo al tappeto tutte le amministrazioni. Perché è inutile dire il contrario, il premier Matteo Renzi capirà questo spicchio di verità.

    Oggi, 2 febbraio 2016, è previsto un incontro decisivo con i big di Forza Italia. Dai vertici del partito la risposta definitiva.

    Quid sum miser tunc dicturus? Quem Patronum rogaturus, cum vix justus sit securus?”: che dirò allora io, misero? A quale avvocato mi appellerò se a mala pena il giusto è sicuro?

    Danilo D'Amico
    Danilo D'Amicohttps://www.lawebtv.it
    Giornalista professionista dal 2011. Laurea magistrale in Produzione culturale e giornalismo.

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