Sarà dura imporsi sul mercato italiano per un nuovo software proposto dalla casa automobilistica Tesla. Il noto marchio statunitense ha infatti deciso di inviare a tutte le sue Model S un nuovo aggiornamento, chiamato Version 7.0, che potrebbe cambiare radicalmente lo stile di vita del guidatore: il pilota automatico.
Per la prima volta si potrebbe seriamente parlare di un modello di auto autonoma: il sistema Autopilot, infatti, è capace di guidare, sterzare, regolare l’utilizzo dei freni ed effettuare il cambio di corsia senza alcuna interazione da parte del conducente.
Tuttavia, non si tratta di una novità assoluta: la nuova funzione, infatti, prende spunto da software e componenti ‒ come i sensori a lunga distanza posizionati nel paraurti, le telecamere retrovisori, il radar e il GPS ‒ inclusi in tutte le auto fabbricate a partire dal settembre 2014. Grazie a questi strumenti l’auto era già in grado di avere una percezione parziale di ciò che la circondava, ma con la Version 7.0 riuscirà persino a non avere bisogno delle nostre mani sul volante: oltre a parcheggiare da sola, regolerà la velocità in base alla distanza con le altre vetture, riconoscerà le strade e le condizioni del traffico, e cambierà corsia solo al momento giusto, soltanto dopo che il guidatore l’avrà segnalata.
«Penso che sarà un’esperienza profonda per le persone che potranno attivare la modalità autopilota – ha dichiarato a CNBC Elon Musk, l’amministratore delegato di Tesla ‒ Ho notato che quando porto i miei amici con me in auto, e vedono la macchina guidare da sola, rimangono stupiti. Direi che si tratta di una esperienza nuova e interessante».
Sembra che le auto del futuro saranno via via in grado di gestirsi autonomamente, ma per ora le innovazioni restano confinate a particolari circostanze di mobilità: il software, infatti, è stato pensato per un uso in autostrada, dove la guida risulta essere più lineare e monotona. La testata statunitense “Road and Track”, ha tuttavia voluto fare una prova nel traffico di Manhattan e il risultato si è rivelato soddisfacente: tutto dipende dalle condizioni della strada, dalla chiarezza della segnaletica orizzontale o dalla visibilità nel passaggio da una corsia all’altra.
Nonostante il grande potenziale di questa installazione, i numeri parlano chiaro: solo 43 mila delle Model S che la compagnia ha venduto dall’inizio del 2013 hanno i sensori necessari per poter utilizzare adeguatamente l’aggiornamento, e, stando al resoconto delle vendite di Tesla, la maggior parte di queste è stato venduto negli Stati Uniti. Non è un segreto che noi europei, e in generale, noi italiani, siamo più restii a cambiamenti così radicali al nostro stile di guida, perciò le statistiche dicono che dovranno passare molti anni prima che questo nuovo gioiello della robotica potrà diventare di serie sui nostri veicoli.
Giorgia Golia