GUIDONIA MONTECELIO – Il primo consiglio comunale di Guidonia Montecelio senza la presenza del sindaco Eligio Rubeis è durato ben otto ore, otto ore in cui non sono mancate discussioni, opinioni divergenti e proposte innovative da inserire in bilancio.
Un consiglio comunale segnato innanzitutto dal ricordo dell’assessore Ernelio Cipriani, per il quale il presidente del consiglio Aldo Cerroni ha richiesto di osservare un minuto di silenzio: «Ricordo la sua testardaggine e caparbietà, che ha mantenuto sin dai gradi più bassi del suo corsushonorum» ha dichiarato. Molto toccante, inoltre, è statala testimonianza del consigliere Gianluigi Marini, che ha voluto lasciare agli atti un affettuoso pensiero verso l’ex compagno politico, un “protagonista senza protagonismi”: «La sua scomparsa ha significato anche la scomparsa del suo modo di interpretare la politica: non faceva mai fatue promesse, ma impegni fattivi. Di ogni problema riusciva a trovare la soluzione con un misto di senso pratico, creatività, abnegazione e intransigenza. Dovrebbero chiamare la nostra compagine “Gruppo Cipriani”, perché per mantenere vivo il suo ricordo ci prefiggeremo l’obbiettivo di non lasciare incompiuto il suo progetto triennale come assessore ai Lavori Pubblici».
Il dibattito dei preliminari si è però concentrato soprattutto sul consiglio comunale del 7 agosto, a cui era assente gran parte della maggioranza, consentendo il mancato raggiungimento del numero legale. Era un consiglio comunale decisivo per l’opposizione, intenzionata a portare sul tavolo le concomitanti vicende politiche, che vedevano il sindaco, sottoposto a indagini da parte della Procura di Tivoli, relegato agli arresti domiciliari. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Sebastiano Cubeddu, alla fine di una dura arringa, ha perentoriamente richiesto lo scioglimento del consiglio comunale “a causa del tradimento dei consiglieri della maggioranza, perpetrato nei confronti dei cittadini”, augurandosi l’avvento di una nuova classe politica “più pulita”. Questo appello è stato condiviso anche dai colleghi del Partito Democratico, che hanno descritto il quadro di una città confusa e disorientata da una lunga lista di problemi irrisolti (come l’apertura imminente dell’impianto per il Trattamento Meccanico Biologico), in cui, tuttavia, l’arresto del sindaco non avrebbe condotto la loro fazione a opere di “sciacallaggio politico”. «Sciogliere il consiglio e riandare al voto – ha spiegato il consigliere di centrosinistra Simone Guglielmo – è solamente una presa di posizione, affinché il destino del comune non venga deciso in altri luoghi».
Tra le risposte della maggioranza, è da porre in rilievo quella di Marco Bertucci (Forza Italia), il quale, rinnovando la sua stima personale nei confronti del sindaco, ha chiesto alla sua fazione consiliare di iniziare una profonda riflessione sugli incresciosi eventi che stanno colpendo il comune (tra cui un’aggressione alla sua persona avvenuta nel luglio scorso) e di dare ai cittadini dei tempi certi di risoluzione dei problemi vigenti.
Più decisa, invece, la risposta del capogruppo di Forza Italia, Michele Venturiello: «La legittimazione democratica che mi ha conferito la cittadinanza non mi consente di abbandonare la nave, di fuggire, aprendo la prospettiva di 7-8 mesi di commissariamento e lasciando la città in preda a chiunque. Sarebbe più indecoroso fuggire oggi, senza fornire al comune un bilancio di previsione».
Da parte sua il vicesindaco Andrea Di Palma, quasi a pacificare i toni, ha confermato di voler intraprendere ogni decisione di comune accordo con la maggioranza: «Eligio aveva un’importa forte e spero che tutti sapremo riprodurla, cercando spunti nuovi per attuare la sua politica».
Finita la discussione su queste gravi questioni preliminari, l’ordine dei lavori ha consentito la nomina di Antonio Tortora, indicato dalla maggioranza, e di Patrizia Carusi, indicata dall’opposizione, per la Commissione per l’aggiornamento degli elenchi dei Giudici Popolari.
Il consigliere Andrea Mazza ha poi preso la parola, nell’introdurre la delibera per instituire il prezzo delle alienazioni per la cessione 167 aree residenziali e commerciali della proprietà demaniali facenti parte del piano di lottizzazione di Colle Largo. Il Consigliere Cubeddu ha subito accusato un “deprezzamento, svilimento di beni dello Stato”, poiché ha considerato vile il prezzo proposto (169 euro/mq per le aree residenziali e 212 euro/mq per quelle commerciali), nonostante la replica del consigliere Mazza ha tranquillizzato sull’equità dei prezzi in rapporto al mercato immobiliare e a quelli riportati nel bando di gara di due anni fa.
Si è poi posto in discussione l’argomento cardine dell’Assise: l’approvazione del Bilancio di Previsione per l’anno 2015, di quello Pluriennale per il 2015-2017 e della Relazione Previsionale e Programmatica 2015/2017. L’assessore Mazza ha descritto un bilancio notevolmente trasformato dal Nuovo Ordinamento Contabile, il quale ha comportato importanti variazioni: l’istituzione di un Fondo Crediti Dubbi e Esigibilità, proporzionale alle mancate riscossioni registrate in tutta la vita finanziaria dell’ente, che consiste in un fondo di svalutazione per ammortizzare in 30 anni questo tipo di rimborsi, il cambiamento di responsabilità nella revisione dei conti e l’incremento delle attività di controllo. «Il criterio introdotto in questo bilancio viene già osservato sin dal 2009. – ha spiegato Mazza – Tuttavia questa nuova norma, vòlta al risanamento economico dei comuni italiani, agisce in maniera draconiana in tema di tagli, operati nella parte viva delle casse comunali. Abbiamo anche registrato un cambiamento nelle fonti d’incasso, che prima provenivano dallo stato, ora sono di natura tributaria. Nel realizzare questo bilancio, grazie al fondo di svalutazione, ci siamo prefissi di assicurare alla cittadinanza il 95% dei servizi già attivi, ma in vista dei grandi tagli previsti per il 2017 bisognerà rinegoziare tutti quanti i contratti stipulati in questi anni dal comune». L’assessore ha inoltre criticato un sistema finanziario nazionale che, tra qualche anno, non assicurerà più ai dipendenti del comune la “risorsa delegata” per governare il territorio o garantire servizi sociali.
Questo bilancio tecnico, che è stato già definito “imprudente” e “spoglio” e che ha lasciato poco spazio a nuove iniziative, ha incentivato l’opposizione a fare una mozione sul “baratto amministrativo”, previsto dallo Sblocca Italia, che lascia un margine d’azione al comune in materia sociale e infrastrutturale. Le mancanze registrate, infatti, sono molte: oltre alle politiche sociali, non sono presenti incentivi sul lavoro e sulla scuola, sulla valorizzazione dei rifiuti derivati dalla raccolta differenziata (dalla cui vendita ricaviamo solo 230.600 euro). Su questi punti cardine si sono concentrati i 40 emendamenti del Movimento 5 Stelle, la cui maggioranza, tuttavia, è stata scartata.
Nonostante le polemiche sulla legittimità del governo vigente, l’amministrazione è decisa a continuare il suo corso e l’approvazione del bilancio ne è piena testimonianza, in quanto presuppone la prosecuzione di un operato politico.
Giorgia Golia