GUIDONIA MONTECELIO – L’Istituto Comprensivo “Leonardo Da Vinci”, in virtù del proprio progetto “invito alla lettura”, il 10 marzo ha ospitato Sergio De Santis, professore di storia e filosofia al liceo scientifico “E. Majorana” di Guidonia e autore del romanzo “L’opera viva”, e Massimo Passeri, professore di economia aziendale all’istituto tecnico, commerciale e per geometri “E. Fermi” di Tivoli e autore de “Il cerchio del vento”.
Il progetto, che ha ricevuto il plauso del Presidente del consiglio comunale Marco Bertucci e dell’assessore alla Cultura Andrea Di Palma, presenti all’evento, si prefigge l’obiettivo di avvicinare i ragazzi alla lettura, tramite il colloquio con grandi autori che vivono e lavorano in questo territorio.
A moderare il dibattito è stato il prof. Massimiliano De Sena, docente e vicepreside del già citato istituto tecnico di Tivoli, il quale ha voluto ricordare, insieme ai ragazzi, il suo tardivo incontro con i libri: «Ho cominciato tardi ad appassionarmi alla lettura, ma quando un mio professore ci ha fatto leggere “Il nome della rosa” di Umberto Eco, mi è rimasta impressa questa frase: ”Chi non legge ha solo la sua vita, chi legge ne ha mille”, ed è questo che vorrei cercare di trasmettere oggi». Oggi, gli studenti, i cosiddetti nativi digitali, sono abituati a tempi molto più rapidi di quelli che prevede la lettura e la rielaborazione, ed è per questo che l’educazione a una lettura responsabile acquista per loro un valore fondamentale.
Anche i due autori sono giunti alla scrittura in modi diversi: De Santis quasi fosse un bisogno naturale, Passeri come se avesse voluto dare sfogo a un desiderio sopito da una mole di numeri. “L’Opera viva” (Mondadori, 2014), si rifà alla sottile metafora della navigazione, frutto di ricordi giovanili dell’autore, per descrivere la vita di Leo, un insegnante, che cerca costantemente di condurre a un porto sicuro i suoi alunni, delle piccole zattere disperse nel mare, lavorando sull’opera viva, la parte più vera e nascosta del loro essere, senza lasciarsi ingannare dall’aspetto esteriore; “Il cerchio nel vento” invece narra la storia di Chiara, un’orfana che un bel giorno decide di lasciare tutto e di cambiare vita, si trasferisce in un paesino vicino a Bologna e lì incontra Vittoria e Giuseppe. Con loro si instaura un vero rapporto, fatto di caffè e discorsi di vita vissuta, ma piano piano le cose cambiano e anche Chiara, come un aquilone sarà pronta per crearsi una nuova vita.
Gli studenti, dopo aver letto dettagliatamente le loro opere, si sono cimentati in domande sempre più complesse sui personaggi, sulle storie, sulla loro ideazione, sulla professione scrittoria e persino sulle loro vite private. Gli ospiti hanno risposto senza fare alcuna censura e con sereno divertimento alle domande dei ragazzi, proponendogli nuovi punti di vista e nuove prospettive per la comprensione.
L’evento si è concluso con l’intervento di Carmen Melina Lanni, amatissimo ex dirigente scolastico dell’istituto, che ha consigliato ai docenti continuare su questa strada, cercando di promuovere il più possibile incontri di questo tipo, e ai ragazzi di destinare quanto più tempo possibile alla lettura perché: «chi più sa leggere, più sa scrivere».
Nella prospettiva di un futuro in cui l’odore si pagine stampate nelle librerie è soltanto un vago ricordo, c’è ancora la voglia di trasmettere alle nuove generazioni, tramite iniziative come questa, l’amore per un titolo, una storia, una descrizione o una semplice citazione. In fondo, la scrittura è nata per il bisogno dell’uomo di trasmettere alcuni valori ai posteri. E allora, perché non tramandare questo?