Come ogni anno, a chiusura di ogni giornata di Atreju, la manifestazione che inaugura la stagione politica italiana, a Roma presso l’Isola Tiberina, è tornata puntuale anche la cerimonia di consegna del “Premio Atreju”, dedicato a uomini e donne che, in ambiti diversi, hanno dimostrato talento, coraggio e spirito di libertà fuori dal comune.
Sabato 20 settembre, alle ore 20.30, il premio è stato consegnato a Lucia Annibali, vittima il 6 aprile 2013 di una feroce aggressione da parte di due uomini di origine albanese che, su mandato del suo ex compagno Luca Varani, le hanno sfigurato con l’acido il volto e la mano destra. Nel corso della premiazione è stato presentato il libro che racconta la sua storia, intitolato “Io ci sono, la mia storia di non amore”, scritto da Giusi Fasano.
Ha introdotto Isabella Rauti, consigliere del ministro dell’Interno per le politiche di contrasto alla violenza di genere, sessuale e al femminicidio. Ha moderato la giovane Chiara La Porta.
«Lucia Annibali è un indiscutibile esempio di determinazione e grandissima forza d’animo» ha commentato Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle vittime di violenza.
«Presentandosi in aula lo scorso dicembre davanti al suo ex fidanzato, mandante di quei sicari che le hanno sfegiato il viso con l’acido – ha continuato Pellegrino – ha lanciato un messaggio forte di speranza a tutte le vittime di violenza. Con questo premio Atreju si unisce idealmente al suo coraggio e sprona tutte le donne che subiscono violenza, fisica o psicologica, a seguire il suo esempio di dignità e denunciare senza timori la loro condizione. Non siete sole».