TikTok è un social network cinese ormai diventato globale. È nato nel 2016 ma attualmente risulta essere l’applicazione più scaricata al mondo. Sembra essere simile a Facebook e Instagram, tuttavia, presenta alcune differenze: non è necessario ad esempio, avere un account per utilizzare l’app e si possono quindi anche visualizzare i video senza essere registrati.
Attraverso questi video, è possibile creare delle relazioni ed interazioni sulla base di regole e codici universali. Si formano delle vere e proprie “comunità” in cui i valori condivisi fanno da denominatore comune tra i suoi membri i quali sembrano essere sempre più coesi.
Tutti comunicano con tutti sopratutto attraverso la cosiddetta “challenge”, ovvero la “sfida” (canto, ballo, recitazione,ecc)
Occorre però tenere a mente che questa realtà virtuale di cui ci si sente attratti soprattutto perché comprime le distanze fisiche e consente di fare esperienza immediata di realtà geograficamente distanti senza attuare alcuno spostamento, ha pro e contro:
Se da un lato gli individui, gli attori sociali, sentono il bisogno di “accorciare le distanze”, di sentirsi parte di un gruppo, liberi ma nello stesso tempo stare al sicuro e sentirsi protetti da ogni pericolo possibile, dall’altro lato, per dirlo con le parole di Giddens: “Potremmo essere pienamente a conoscenza di un fenomeno non direttamente sperimentato ma ignorare realtà a noi prossime”.
Occorre anche sapere quel è il prezzo più alto da pagare: la libertà. Essa viene invasa e gestita dalla politica attraverso il “controllo” delle condizioni della vita umana. Ciò avviene attraverso quello che Foucault indica come la “standardizzazione del comportamento delle persone”, se tutti gli individui la pensano più o meno allo stesso modo, è più facile esercitare il controllo su di loro ed al tempo stesso, è possibile controllarli standardizzando le loro menti.
Inoltre alcune challenge hanno portato al famoso “suicidio egoistico/anomico” di Durkheim, ovvero quello in cui l’uomo non è abbastanza integrato nella società e subisce in maniera negativa gli stimoli che provengono da un ambiente sterile.
E voi ci pensate mai ad una possibile soluzione?