È un periodo di emergenza il nostro, dove il tempo e le decisioni devono essere prese con estrema fermezza, perché in gioco c’è la vita dei cittadini.
L’accordo di luglio per il Recovery Fund va reso operativo e sarebbe una sconfitta collettiva se questo piano economico e necessario si bloccasse. Ma preoccupanti sono i dati del debito Italiano e sull’impatto che queste riforme economiche possono avere su di noi. 127 miliardi di euro ci verranno assegnati con prestiti a lunghissima scadenza, ma essi essendo prestiti dovranno essere riconsegnati. Bisogna porsi dunque il problema di come ripagherà questi debiti e di chi saranno poi coloro che dovranno lottare di nuovo per ripagare tra 20-30 anni i debiti di oggi. I giovani di oggi saranno dunque destinati a pagare in futuro, a lottare in un’Italia non competitiva e sprofondata nella crisi?