Questa emergenza legata al diffondersi del Covid-19 che ha stravolto l’istruzione ha messo in evidenza i divari degli utenti e degli enti gestori per quanto riguarda il digitale. In particolare gli allievi con difficoltà di apprendimento hanno ancora maggiori problemi a seguire le attività a distanza e si stanno verificando ampi fenomeni di isolamento e abbandono scolastico.
“E’ nostro dovere batterci per l’attivazione di una piattaforma in grado di garantire pari opportunità, pari qualità e innovazione sulla didattica e la formazione a distanza. Nei corsi già previsti dalla Regione Lazio viene considerata la formazione in spazi idonei, con il corretto numero di attrezzatura, in tempi ed orari ragionevoli, così da acquisire le necessarie competenze tecniche: purtroppo obiettivi veramente difficili da raggiungere nella formazione professionale dove spesso ci troviamo di fronte a situazioni complicate e disagiate. Inoltre è opportuno considerare che in questo ambito sono presenti molti studenti disabili e che il diritto alla formazione professionale dei cittadini disabili è sancito dall’articolo 38 della Costituzione. E’ possibile accogliere alcune di queste richieste con l’attivazione di partenariati con aziende leader. Garantire un futuro ai nostri giovani è una delle priorità delle azioni politiche”, dichiara il consigliere regionale Laura Cartaginese (Lega).
Domani è il giorno della Conferenza Stato-Regioni. “E’ nostro compito dimostrare di avere a cuore il valore dell’istruzione professionale in tutte le sue articolazioni. Già a dicembre dello scorso anno ho portato avanti una battaglia per sbloccare fondi fermi da tempo. I centri hanno ricevuto un’assicurazione importante con la sicurezza di quanto dovuto fino a settembre già inviato dalla Regione Lazio alla Città Metropolitana. Come sempre vigileremo sul passaggio dei fondi agli enti che renderebbe ingiustificato il ricorso a forme di integrazione salariale. Tuttavia tutto questo non basta.
Sono almeno altri due gli obiettivi da raggiungere: salvaguardare l’anno formativo seguendo gli esempi virtuosi del Veneto e della Lombardia e rivedere il finanziamento non più sulla base del numero degli iscritti.
La formazione professionale nella Regione Lazio a causa del diffondersi del Covid-19 sta vivendo una crisi che rischia di far chiudere tutte le realtà. Intanto è nostro dovere batterci per l’attivazione di una piattaforma in grado di garantire pari opportunità, pari qualità e innovazione sulla didattica e la formazione a distanza. E’ possibile accogliere alcune di queste richieste con l’attivazione di partenariati con aziende leader. Garantire un futuro ai nostri giovani è una delle priorità delle azioni politiche. La vera sfida sarà quella di confermare le pre-iscrizioni. Statisticamente il 35 per cento degli iscritti ad una scuola di formazione professionale si presenta a luglio, dopo aver visto i quadri e la bocciatura negli istituti statali e quest’anno non ci sarà questa quota importante. Ecco perché occorre dare il tempo ai centri di formazione professionale di tornare a far crescere il numero degli iscritti, rivedendo la tipologia di finanziamento non più direttamente collegata al rapporto tra ore ed alunni.
Non possono che essere questi alcuni degli argomenti più importanti da considerare nella prossima Conferenza Stato-Regioni in programma per domani”, conclude Laura Cartaginese.