Si è svolta oggi a Roma, presso il piazzale dei Caduti di Forte Braschi, la prima cerimonia di commemorazione alla memoria dei caduti dei Servizi di informazione per la sicurezza della Repubblica, alla presenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
La direttiva approvata dal Presidente del Consiglio dei Ministri che istituisce la giornata dei Caduti dell’Intelligence nella giornata del 22 marzo di ogni anno e che coinvolge anche le altre pubbliche amministrazioni pubbliche ed istituzioni di vario genere nonché associazioni ed enti privati interessati, ha obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa il ruolo e le finalità del Sistema di informazioni per la sicurezza della Repubblica, mediante l’attività di informazione e comunicazione.
Lavoro nell’anonimato
“Omaggio nei confronti di una particolare componente di servitori dello Stato, il cui lavoro è un lavoro che si svolge normalmente in condizioni di riservatezza o addirittura di anonimato, che poi, in casi di eventi drammatici che hanno portano all’estremo sacrificio, hanno fatto così si accendere i riflettori su esperienze professionali di lavoro e di vita che fino a quel momento l’obbligo di riservatezza e di anonimato avevano tenuto coperto” queste le parole del Presidente Paolo Gentiloni, che ha poi proseguito ”Rendere omaggio perche la memoria è sempre importante e le radici di uno Stato democratico non possono sussistere senza coltivare la memoria, ci aiuta ad illuminare un lavoro prezioso che non è sotto i riflettori, e che in questo particolare momento storico politico è più prezioso del normale.
Minaccia interna ed esterna
L’Italia non è certo nuovo a minacce interne, ma abbiamo anche minacce esterne di caratteristiche inedite, non sono più le minacce di un paese nemico che schiera le forze armate sui nostri confini, ma siamo di fronte a minacce asimmetriche più insidiose, difficili da fronteggiare, più capaci attraverso i social di attrarre proseliti tra le nostre società democratiche aperte, in occidente, minacce tecnologiche, minacce cyber e per cui tutta la struttura di Sicurezza della Repubblica si sta attrezzando a fronteggiare anche con il supporto del Parlamento.
Il lavoro della Sicurezza della Repubblica è un lavoro prezioso più che mai e l’obbligo di riservatezza che circonda tale lavoro deve essere per l’istituzione un obbligo più evidente, per rendere onore”.
Omaggio ai Caduti
Gentiloni ha poi reso omaggio agli agenti dei servizi caduti nell’adempimento del dovere, Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria e Pietro Antonio Colazzo, “quattro persone, quattro storie esemplari che testimoniano del fatto che questo lavoro riservato, sotto copertura non è mai stato qualcosa che ha portato i professionisti che lo svolgono ad estraniarsi dal mondo, costruendosi una loro vita a parte o estraniati, ma ha fatto di questi dei professionisti che abitano il mondo e che sono usi a coltivare la lealtà, la generosità, il senso delle istituzioni e che lo hanno dimostrato nel modo in cui hanno lavorato e nel modo in cui sono rimasti vittime nel corso del loro lavoro. Per queste motivazioni che ci impegniamo ogni 22 marzo a rendere omaggio ai caduti dei servizi segreti”.
Autorità presenti
Presenti alla cerimonia oltre ai familiari dei Caduti, Giacomo Stucchi Presidente del COPASIR, Alessandro Pansa Direttore Generale del Dis, Alberto Manenti Direttore dell’Agenzia di Informazione e Sicurezza Esterna, Mario Parente Direttore dell’Agenzia di Informazione e Sicurezza Interna, oltre ai vertici delle Forze Armate e Polizia, i ministri del Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica e personale del COPASIR.
Di Antonio Azzinnari
