Il nuovo anno è alle porte e a conclusione del 2016 molti eventi, tendenze e parole hanno riempito le nostre giornate, i telegiornali e le home page dei nostri social network preferiti, diventando argomenti discussi, temuti o adorati. Ecco la lista di 10 parole chiave per descrivere il 2016, per chi si fosse perso gli eventi principali, nazionali ed internazionali, che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso.
BREXIT ‒ Lo scorso 29 giugno la popolazione del Regno unito, dopo una lunga e difficile campagna elettorale che ha provocato una vittima nella deputata per il Remain Jo Cox, ha scelto di lasciare l’Unione Europea. La vittoria del Leave è stata di quasi 3 punti percentuali, ma ha messo l’ex Primo Ministro conservatore David Cameron con le spalle al muro, decretandone le ovvie dimissioni, insieme a quelle meno ovvie del suo più acerrimo oppositore, Nigel Farage. A Cameron è succeduta Theresa May il 13 luglio 2016, e sarà proprio lei a dover traghettare il Regno Unito, minacciato da nuove istanze di disgregazione con la Scozia e l’Irlanda del Nord, nei negoziati di uscita con un’Ue che è poco disposta a trattare. Le più grandi paure per gli immigrati sul suolo inglese sono sicuramente la perdita di protocolli che prevedano libera circolazione di persone e merci, liste di stranieri a lavoro nelle aziende, ma anche l’aumento di tasse e dei prezzi dei beni di primo consumo. Tutto ciò, però, potrebbe realizzarsi dopo un’eventuale richiesta del Parlamento a Bruxelles. Per ora, Londra è ancora in Europa.
COSTITUZIONE ‒ La nostra, e ciò è stato ripetuto spesso, “è la più bella del mondo”, ma cosa succede quando si è chiamati a votare per modificarla? Gli Italiani, andati alle urne lo scorso 4 dicembre, hanno semplicemente scelto di non farlo, annullando la legge Renzi-Boschi che era già stata approvata sia alla Camera che e al Senato, ma non ancora iscritta nel Gazzettino Ufficiale. La nuova legge avrebbe abolito il Senato come strumento legislativo, trasformandolo in un organo consultivo formato da consiglieri regionali e sindaci con potere decisionale solo su determinate questioni rilevanti, avrebbe inoltre abolito il Comitato Nazionale Economia e Lavoro (CNEL), organo costituzionale sconosciuto e improduttivo, ridefinendo le competenze Stato-Regioni e abbassando i costi del Parlamento e eliminando stipendi aggiuntivi. Il No, però, ha trionfato col 59% dei voti, decretando inoltre l’addio del premier Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio e la formazione di un nuovo governo con a capo l’incaricato Paolo Gentiloni, ex Ministro degli Esteri.
DI CAPRIO ‒ Per il divo statunitense questo è stato l’anno decisivo: ha vinto l’agognata statuetta degli Academy Awards come miglior attore con la pellicola The Revenant. Il film racconta la vendetta di un padre, dato per morto e lasciato indietro dal suo gruppo di spedizione. Per realizzarlo Di Caprio ha dovuto sostenere difficili prove fisiche e psicologiche, imitando e realizzando veramente molte delle azioni del suo personaggio, Ma ciò che ha colpito di più il pubblico degli Oscar è stato il suo discorso, tutto incentrato sul problema ambientale: «Nel 2015 siamo dovuti andare fino al Polo Sud per trovare la neve. Il cambiamento climatico è la più grande minaccia dei nostri tempi e dobbiamo lavorare assieme per fermarla, smetterla di posticipare. Non diamo per scontato questo pianeta, io non do per scontata questa serata». La sua vittoria, coronata dall’abbraccio (fotografatissimo) con l’amica Kate Winslet, è stato il simbolo della perseveranza che batte il conto delle probabilità.
EURO-RIO 2016 ‒Lo sport è stato uno dei grandi protagonisti di quest’anno, prima con gli Europei di calcio in Francia, minacciata inizialmente dal pericolo di nuovi attacchi terroristici, poi con le Olimpiadi di Rio de Janeiro, dove il virus Zika ha spaventato molti atleti e li ha tenuti lontani dalle competizioni. Gli Europei sono stati il palcoscenico di vittorie insperate, che hanno portato gli Azzurri a diventare primi del girone, poi a superare gli ottavi sconfiggendo la Spagna. Nonostante la sconfitta contro la Germania, questi Europei sono stati un gran palcoscenico per l’accorato tifo del CT Antonio Conte, che ha conquistato gli Italiani semplicemente restando a bordocampo. Altre soddisfazioni sono arrivate con i Giochi della XXXI Olimpiade, cui gli atleti azzurri hanno ottenuto 8 medaglie d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo. Ci sono stati anche dei momenti magici, sfide all’ultimo sangue e, persino, una richiesta di matrimonio. Ora il testimone passa a Tokyo 2020.
MIGRANTI ‒ Il numero degli sbarchi è sempre più in crescita e la spinta di coloro che cercano un futuro migliore in Europa (in 153mila) rischia di sconvolgere gli equilibri di molti paesi, una parte dei quali è già corso ai ripari costruendo muri e barriere sia fisiche che diplomatiche, come l’Austria e la Gran Bretagna. E mentre in Italia si parla di nuovi piani di accoglienza, l’Europa si fa sempre più distante e le tende (ora sgomberate) della Giungla di Calais continuavano ad ammassarsi. Un’incognita, invece, sembra essere la politica tedesca, che da una parte porge la mano a tutti i profughi che oltrepassano il confine tedesco, dall’altra teme i possibili sconvolgimenti di tale politica nella società, tanto che la Merkel paventa un mancato appoggio del proprio partito nelle sue prossime azioni. L’integrazione promulgata dai tedeschi si spinge anche oltre, nell’influenza della sfera sessuale: il governo, infatti ha inaugurato una pagina web, “Zanzu, my body in words”, in cui vengono spiegati ai nuovi arrivati i comportamenti a cui devono attenersi per avere rapporti sessuali con le donne tedesche e europee. Sono pochi, però, i paesi che intendono dedicarsi ancora all’accoglienza e molti di quei rifugiati sono ancora bloccati nei territori di confine, fino a dove possono spingersi.
PAURA ‒ Quest’anno l’Europa e il Mondo hanno vissuto molti momenti di paura e violenza: Istanbul, Orlando, Bruxelles, Nizza, Monaco e ora Berlino. Bombe, armi e spari sembrano essere una costante, anche se a partire dall’estate di Nizza il modus operandi dei grandi attacchi terroristici di massa sembra essere lo schianto di un camion, andato fuori strada in un luogo affollato e di solito riservato al traffico pedonale. È successo di nuovo il 19 dicembre scorso, quando a Berlino, nella zona di Charlottenburg, un mercatino di Natale è stato investito da un camion su cui viaggiavano due persone, tra cui un polacco tramortito dal guidatore. È stato arrestato un pakistano, ma ancora le indagini sono in corso. Nonostante la violenza, la paura e il terrore, però, l’Europa va avanti, e fa arretrare le truppe dell’Isis in Medio Oriente.
RAGGI ‒ Questo è anche l’anno del Trionfo del Movimento 5 Stelle a Roma e Torino, rispettivamente con le “sindache” Virginia Raggi e Chiara Appendino. Tra le due, però, è stata la prima a suscitare di più l’interesse della stampa, che ne ha seguito le mosse sin da subito: insediatasi in Campidoglio lo scorso 19 giugno, la giovane sindaca ha dovuto fronteggiare molte crisi di giunta (hanno abbandonato la nave già l’assessore al Bilancio Marcello Minenna, il capo di Gabinetto Carla Raineri, il neo assessore De Dominicis e l’assessore all’Ambiente Paola Muraro, che ha rassegnato le dimissioni dopo aver ricevuto un avviso di garanzia) il peso di decisioni difficili (come il rifiuto alla candidatura di Roma per le Olimpiadi) e dare il via a progetti molto discussi (come il fermo alla Metro C e gli studi per una funivia urbana). Alle porte del nuovo anno, l’amministrazione capitolina è ancora indagata dalla Procura di Roma per le nomine dei dirigenti Raffaele Marra, Carla Raineri, Salvatore Romeo. Roma è sempre un cavallo selvaggio che nessuno sembra essere capace di domare.
SHAKESPEARE ‒ Quest’anno si sono anche festeggiati i 400 anni dalla morte del “Bardo” William Shakespeare: visite alla sua casa natale a Stratford-upon-Avon, rassegne straordinarie al Globe Theatre e un tour internazionale che ha toccato 190 paesi, ma che è arrivato sulla penisola italiana solo per una data a Trieste e un’altra a Città del vaticano. Il genio dell’autore di “Essere o non essere” è ancora vivo nelle rappresentazioni, negli studi e persino nei suoi aforismi che girano in rete e sui social.
TERREMOTO ‒ Il suolo italiano si muove ancora. Dopo il devastante terremoto dell’Aquila e dell’Emilia, il Centro Italia è stato colpito da violenti scosse di magnitudo 6 e 6.5 iniziate il 24 agosto scorso e continuate fino al 30 ottobre. L’epicentro è stato riscontrato a Norcia e le onde sismiche hanno devastato i piccoli centri di Accumoli, Amatrice, Arquata, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. La tragedia ha avuto rilevanza internazionale e gli aiuti, sebbene insufficienti, sono stati fulminei e numerosi. Molti dei terremotati, però, dormono ancora in tenda, mentre aspettano le casette fornite dal governo per poter riprendere le normali attività sul territorio, oppure si sono rifugiati negli hotel della costa adriatica che hanno offerto la propria disponibilità ad accoglierli. Si è in cerca di una soluzione a lungo termine mentre gli architetti e ingegneri si adoperano per rimettere in sesto molte delle abitazioni danneggiate o ricostruire quelle crollate del tutto, ma sarà il nuovo governo Gentiloni ad occuparsene, dovendo far fronte alle promesse di chi l’ha preceduto.
TRUMP ‒ Gli americani hanno scelto, in controtendenza, un presidente repubblicano. Facendo dietrofront e disconoscendo parte dell’operato di Obama, essi hanno dato il loro appoggio a chi ne rappresentava la perfetta antitesi: il miliardario Donald Trump. Durante la campagna elettorale, sostenuta contro la democratica Hillary Clinton, egli non ha evitato affermazioni razziste, estremiste, guerrafondaie e a favore delle armi e della tortura. Tra le sue dichiarazioni più discusse c’è quella del muro sul confine messicano e sul rimpatrio di molti immigrati clandestini provenienti dal paese. Non sappiamo ancora se egli effettuerà tutto ciò che ha promesso all’elettorato americano, ma la Cina ha già i nervi tesi ancor prima del suo insediamento ufficiale. Ciò che è certo è che il Mondo di oggi è affascinato in maniera sempre maggiore dalle affermazioni forti, poco diplomatiche, populiste, ma ciò che spaventa è che, in tutto ciò, c’è sempre meno spazio al civile dibattito democratico.
Giorgia Golia